Melito. Due episodi apparentemente scollegati. Due vicende che potrebbero avere un’unica matrice e portare lo stesso marchio: la guerra di camorra a nord di Napoli.
Il primo fatto di sangue si consuma lungo l’Asse Mediano, ieri mattina, tra le uscite di Frattamaggiore e Afragola. Due coniugi, Pietro Caiazza, di 55 anni e sua moglie Silvana Richichi, 50enne, vengono affiancati da un’altra vettura e raggiunti da una raffica di proiettili. 15 i colpi esplosi contro la loro macchina. Entrambi sono salvi per miracolo.
Passano meno di 12 ore e tre uomini vengono arrestati a Melito, in via Cicerone a bordo di una Lancia Y e trovati in possesso di una semiautomatica calibro 9 con matricola abrasa sulla cui canna era stata apportata modifica per l’applicazione di silenziatore, arma trovata carica e con 7 colpi. Stavano preparando un agguato. Si tratta Leopoldo Marino, 33enne, di Scampia; Raffaele Iacopo, 22 anni, di Scampia; Fabio Lanzetta, 32 anni, di Scampia, tutti ritenuti contigui al clan “Notturno-Abete-Abbinante”, operante a Scampia e zone limitrofe.
Il legame salta fuori grazie a una parentela di Pietro Caiazza. L’uomo è noto col suo soprannomen: “Pierino o’ napulitan”, parente del ras degli ‘scissionisti’ Cesare Pagano. Non solo. Caiazza abita a Salicelle, rione dominato dal clan Barbato, alleato degli Scissionisti di Melito. Ad aggredire Caiazza e la moglie potrebbero essere stati quindi gli stessi Abete-Abbinante, la cellula camorristica nata dalla prima faida di Scampia, da sempre in guerra con gli Scissionisti degli Amato-Pagano. Gli stessi che stavano preparando un nuovo agguato nella roccaforte degli Scissionisti ieri sera prima di essere arrestati dai Carabinieri.
L’assalto di fuoco a Caiazza e la moglie e gli arresti di ieri sera a Melito potrebbe essere un altro capitolo della faida che sta insanguinando le strade a Nord di Napoli. La guerra tra gli Abete-Abbinante e gli Amato-Pagano sta per mietere altre vittime.