Agguato nelle palazzine, scena muta all’interrogatorio: ai killer si è inceppata la pistola

Erano da poco trascorse le 20 in via Montessori, traversina di via Agazzi, a ridosso dell’INA casa, più nota come la zone delle palazzine. Nello Di Biase si trovava lì. Qualcuno forse ha anche segnalato la sua presenza sul posto. Il 28enne non è solo, si accompagna ad alcuni amici, qualcuno pregiudicato. Fila tutto liscio fin quando due uomini, volti coperti da caschi, a bordo i un potente mezzo non gli si avvicinano scaricandogli addosso diversi colpi.

Il giovane, forse accortosi della presenza dei due, appena un istante prima dell’assalto, è riuscito a divincolarsi e ad evitare i colpi rifugiandosi nell’androne del palazzo e in casa di uno dei suoi amici. Pare inoltre che la pistola si sia inceppata. Ed è stato lì che gli agenti del commissariato di polizia lo hanno trovato, insieme ai colpi esplosi ed altre quattro persone ritenute vicine alla cosca dei Mallardo. Il gruppo è stato portato poi in commissariato ma non ha fornito elementi utili agli agenti. Nessuno ha parlato o reso dichiarazioni per aiutare le indagini.

Il presunto obiettivo dei killer, Nello, figlio di Michele Di Biase, scomparso qualche settimana fa nel nulla, si è detto sereno e tranquillo. Non avendo motivi per trattenerlo è stato poi rilasciato insieme al gruppo dispersore uno dei quali proprietario della casa nella quale si era rifugiato. Intanto le forze di polizia presidiano il territorio. Erano anni oramai che a Giugliano non si sparava in strada e che sicari non imperversavano lunghe le vie cittadine. Cosa accadrà adesso? E perché un agguato in un orario in cui le vie cittadine sono ancor trafficate? E’ un caso che non ci siano stati passanti o bambini data la zona solitamente molto affollata.

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