Al via i vaccini con Novavax: perché dovrebbe convincere i più scettici

Anche a Napoli è arrivato Novavax: il vaccino che – secondo gli esperti – dovrebbe aiutare a convivere gli ultimi indecisi nella battaglia contro il Covid. 16.700 le dosi attualmente stipate nei frigoriferi degli hub della città e pronte ad essere somministrate, già da oggi, nei centri allestiti alla Mostra d’Oltremare e all’ ex Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte. 

Il “nuovo” vaccino è in realtà quanto di più vicino si possa immaginare ai vaccini tradizionali che da secoli ci hanno difeso da virus e batteri segnando la sconfitta delle principali malattie infettive. A differenza di Pfizer e Moderna che funzionano sulla base dell’MRNA, Novavax infatti è a base proteica, contiene cioè un frammento proteico della proteina Spike di Sars-Cov-2. 

Il nuovo farmaco dovrà essere utilizzato esclusivamente per le vaccinazioni del ciclo primario: per coloro che non si sono sottoposti ad alcuna inoculazione. Al momento, è riservato alla persone dai 18 anni in su, ma non si esclude che presto possa arrivare l’autorizzazione da AIFA anche per i minorenni.

Come prosegue la campagna vaccinale a Napoli

Intanto, l’asl è al lavoro anche per il recupero negli ultra 11enni della profilassi ordinaria mancata nell’infanzia. Sta cioè accertando quanti bambini abbiano saltato le altre vaccinazioni obbligatorie e raccomandante nei primi anni di vita. A questo scopo, sono state organizzate tre giornate di Open-Day dedicate alla profilassi contro papilloma virus, varicella, meningococco, difterite, tetano, pertosse e poliomielite. I giorni da segnare in questo caso sono quelli di o giovedì, venerdì e domenica prossimi, dalle 15 alle 19: l’accesso, consentito a partire dagli 11 anni di età, è libero.

C’è infine, un altro fronte su cui sta proseguendo la campagna vaccinale: quello delle quarte dosi anti covid per gli immunodepressi. Anche in questo caso, l’accesso agli hub e ai distretti dove effettuare il vaccino resta libero e senza prenotazioni ma serve  una certificazione del medico di famiglia che attesti lo stato appunto di immunodepressione. Per questi pazienti, come per le altre dosi, si utilizzano esclusivamente Pfizer e Moderna.

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