C’è tensione e paura tra il personale di Polizia penitenziaria in servizio all’interno della casa circondariale di Secondigliano per il possibile arrivo di un detenuto affetto da tubercolosi. A lanciare l’allarme è il Sappe, sindacato sutonomo polizia penitenziaria.
Tensione al carcere di Secondigliano: “Potrebbe arrivare detenuto con tubercolosi”
“L’uomo – spiega Donato Capece, segretario generale del Sappe – è un detenuto del carcere di Arienzo attualmente ricoverato all’ospedale Cotugno di Napoli. È affetto da una forma di tubercolosi bacillifera in fase attiva, particolarmente aggressiva, ma sembrerebbe che vorrebbe firmare le dimissioni e, quindi, la soluzione dovrebbe essere quella di ricoverarlo al centro sanitario di Secondigliano.
Mi riferiscono che c’è grande preoccupazione, non solo del personale di Polizia penitenziaria ma di tutti i vari operatori, per possibili contagi, anche se comunque in questi casi è disciplinato l’isolamento per motivi sanitari. Io credo che il luogo migliore dove egli debba stare è in ospedale, per ricevere efficaci cure in non luogo ad hoc”.
Il motivo dell’allarme, sottolinea Capece, è “La promiscuità nelle celle che può favorire la diffusione delle malattie, specie quelle infettive”.