Andrea rapito e ucciso a Pianura, così i killer lo avrebbero convinto a seguirli in moto

“Sali sulla moto, ti dobbiamo solo parlare. C’è uno che ti deve dire una cosa”. Con queste parole i killer di Andrea Covelli, il 27enne di Pianura trovato morto nelle campagne di via Pignatiello, avrebbero convinto il giovane a montare in moto. Ma, prima di sfrecciare via, si sarebbero fatti consegnare i documenti e il cellulare del 27enne. Andrea non avrebbe opposto resistenza; avrebbe lasciato il suo scooter in strada e avrebbe accettato il passaggio in moto.

Andrea rapito e ucciso a Pianura, così i killer lo avrebbero convinto a seguirli in moto

È la ricostruzione – secondo quanto anticipa Il Mattino – degli ultimi istanti di vita di Andrea Covelli. Un’ora dopo il rapimento, il giovane è stato ucciso. Il suo cadavere – completamente nudo – è stato poi ritrovato, due giorni dopo, in una zona di campagna nel quartiere di Pianura. Contro di lui sarebbero stati esplosi diversi colpi di pistola – almeno tre  – rendendolo irriconoscibile in volto.

Un delitto efferato, la cui dinamica ricorda quella dell’omicidio di Antonio Natale, 22 anni, avvenuto lo scorso ottobre a Caivano. Tra le ipotesi investigative figura quella di un’azione trasversale contro qualche esponente della famiglia Covelli. Stando alla ricostruzione finora emersa, il fratello di Andrea è stato recentemente coinvolto in un’inchiesta di droga, legata ai Carillo-Perfetto. Un clan della zona in forte contrasto con gli Esposito-Marsicano: da tempo, infatti, i due cartelli criminali si fronteggiano per il controllo del quartiere.

Chi era Andrea Covelli

Per quanto riguarda Andrea, di lui si sa che non aveva precedenti alle spalle: era un venditore ambulante, non era coinvolto in fatti di rilievo penale, e voleva partecipare, raccontano i familiari, al concorso come netturbino nell’azienda Asia. Per chi lo conosceva, il 27enne era un bravo ragazzo. Sempre disponibile con gli altri. Lo scorso gennaio aveva perfino subìto un’aggressione dai residenti del suo quartiere, per aver camminato in una zona vietata.

Le indagini

Si indaga a 360 gradi per ricostruire il movente dell’omicidio e individuare i sicari del giovane. Al momento, gli inquirenti non escludono alcuna pista: subito dopo il sequestro, Andrea potrebbe esser stato interrogato dai killer, convinti, forse, che fosse a conoscenza di alcuni retroscena sui Carillo-Perfetto. Ma man mano che si ricompongono tutti gli elementi, gli investigatori hanno già sequestrato e visionato tutti i filmati delle telecamere di videosorveglianza, sia quelle presenti in via Epomeo, a Fuorigrotta, luogo in cui è scomparso, sia quelle installate nei pressi della Selva, zona in cui il corpo è stato ritrovato, al fine di trovare nuovi dettagli in più sull’ultimo viaggio compiuto da Andrea.

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