La vicenda. L’assemblea, dopo aver eletto i consiglieri due settimane prima, in collaborazione con l’assessora alle politiche giovanili Valentina Biancaccio, concorda la riunione in oggetto il cui unico scopo sarebbe stata l’elezione del presidente. Giunti in aula, tuttavia, i giovani dell’assemblea si sono ritrovati a contrastare l’ostruzionismo posto dal consigliere IdV Giuseppe Fertuso, corso arbitrariamente in aiuto della Biancaccio per lo svolgimento dei lavori, ma totalmente inappropriato, data l’incompatibilità tra la carica che ricopre e il tentativo di mediazione posto in essere in Piazza Del Popolo. Fertuso e Biancaccio, come un fulmine a ciel sereno, dopo la presentazione dei candidati a premier, hanno caldamente invitato i consiglieri a tornare la settimana successiva per la votazione ufficiale. Il tentativo di temporeggiare e rimandare le elezioni ha fatto infervorare i ragazzi presenti in aula che gridavano “Democrazia!”, ritenendo che quanto accaduto esulasse dalla scelta libera, democratica e collettiva dell’assemblea.
Epilogo. Dopo ore di bagarre e non pochi insulti indirizzati al consigliere Fertuso, ritenuto dai più “inappropriato ad affiancare la Biancaccio, visto che non si occupa né di politiche sociali né giovanili”, l’assemblea vota per negare il rinvio quasi preteso dai proponenti, e passa alle elezioni. Dopo una breve presentazione dei vari Pacella, Cimmino e Mozzillo,e dei loro programmi intenzionati ad implementare una volta giunti alla dirigenza dell’ente, il voto si svolge a scrutinio segreto tra i 22 consiglieri, tre dei quali assenti. La prima tornata sortisce un ballottaggio tra Pacella e Mozzillo che fa dubitare, a tratti, che alcuni voti siano stati effettivamente segreti, personali e sopratutto liberi. Dopo l’ennesimo tentativo di rimandare a giorno da destinare la seconda tornata per “riflettere sui due candidati saliti in parità”, a detta del Fetuso, si solleva la protesta dei ragazzi che pretendono che non ci siano altri cambiamenti di programma. Si rivota, dunque, dopo venti minuti, e per un voto Antonio Pacella riesce ad ottenere la carica.
Operazioni future. Il progetto del Forum dei Giovani subisce ritardi e rallentamenti da mesi per volontà della politica istituzionale, il che non fa ben sperare per le iniziative che intende porre in essere: se per delle elezioni che avrebbero dovuto essere semplici e lineari si è rischiato di chiudere i lavori per incompatibilità e tentativi di tergiversare ulteriormente, non resta che aspettarsi ostruzionismi e decisioni prese a tavolino piuttosto che con la collettività assembleare. Il Presidente, tuttavia, pare determinato per i prossimi passi da muovere: “la priorità oggi è modificare immediatamente lo statuto del Forum, lacunoso e pressapochista, evidentemente scritto di fretta e in maniera poco ragionata. Propongo inoltre di richiedere al Comune di fornirci una sede nella quale possiamo riunirci, in modo da svincolarci dall’aula consiliare, molto spesso occupata per eventi, consigli e manifestazioni”. Queste le prime proposte di Pacella, che si spera possano essere i primi passi concreti per risollevare le sorti politiche e sociali della città di Qualiano.