App Immuni: dove scaricarla, quando esce, è obbligatoria? Tutto quello che c’è da sapere sulla app Immuni pensata per contenere il contagio da Coronavirus. Nessuna limitazione per chi non la userà e tutte le informazioni verranno cancellate entro il 31 dicembre 2020. Arriva, con il decreto legge del Consiglio dei ministri, la app ‘Immuni’.
“Il testo prevede che, presso il ministero della Salute, sia istituita una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile. L’applicazione sarà complementare rispetto alle ordinarie modalità già in uso da parte del Servizio sanitario nazionale”.
App Immuni: dove scaricarla e come funziona
App Immuni: dove scaricarla, quando esce, è obbligatoria? L’app potrà essere scaricata gratuitamente su smartphone iOS e Android. Ogni dispositivo su cui è scaricata l’app genera un codice identificativo temporaneo e anonimo che viene scambiato tramite bluetooth con i dispositivi vicini (in base a parametri che saranno fissati). A intervalli di tempo, i cellulari scaricano da un server, che da noi sarà a gestione pubblica, molto probabilmente di Sogei, anche se c’è chi vorrebbe utilizzare Sia, la società dei servizi di pagamento, i codici dei cellulari di chi è risultato positivo. Se l’app ritrova questo codice all’interno della propria memoria fa apparire un messaggio a cura dell’autorità sanitaria.
App Immuni: quando esce?
E’ obbligatoria?
No. L’app di contact tracing Immuni non raccoglierà dati di geolocalizzazione degli utenti. Garantirà al massimo il rispetto della privacy, non sarà obbligatoria, non accederà alla rubrica dei contatti dell’utente. Si prevede inoltre che “i dati relativi ai contatti stretti siano conservati, anche nei dispositivi mobili degli utenti, per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata è stabilita dal ministero della Salute. I dati sono cancellati in modo automatico alla scadenza del termine”. Si prevede poi che “i dati raccolti non possano essere trattati per finalità diverse da quella specificate, salva la possibilità di utilizzo in forma aggregata o comunque anonima, per soli fini di sanità pubblica, profilassi, finalità statistiche o di ricerca scientifica”.