Maxi operazione nel salernitano: 24 arresti per droga, camorra ed estorsioni

Salerno. Questa mattina, a Salerno, Acerno, Battipaglia, Bellizzi, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Nocera Inferiore, Olevano sul Tusciano e Pontecagnano Faiano, i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 24 indagati ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e molteplici “reati-fine” con l’aggravante del metodo mafioso. E’ stato inoltre notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari ad altre 69 persone indagate, a vario titolo, per gli stessi reati.

I provvedimenti scaturiscono da una complessa indagine, denominata “OMNIA”, avviata nel gennaio 2011 e condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e dalla Compagnia di Battipaglia, che ha portato a cristallizzare gli assetti della criminalità organizzata nell’area a sud della provincia. L’indagine si innesta all’operazione “Perseo”. Entrambi i procedimenti, infatti, hanno ad oggetto un clan camorristico che opera a Battipaglia, Bellizzi e nei comuni dei Monti Picentini e della Piana del Sele e che agisce in continuità criminale con lo storico clan Pecoraro-Renna.

Due sono i filoni dell’indagine che fanno da architrave della ricostruzione fornita dalla Polizia Giudiziaria. Il primo ruota attorno alla conquista del settore economico legato al trasporto dei prodotti ortofrutticoli della Piana del Sele. La conquista del settore è stata compiuta mediante l’imposizione di società divenute espressioni imprenditoriali dei principali esponenti del gruppo, attraverso la violenta intimidazione sia di possibili concorrenti, come nel caso della gambizzazione del gestore di un’altra società d’agenzia e di trasporto del territorio, sia dei soggetti imprenditoriali intenzionati a sottrarsi al controllo criminale del settore. Il secondo filone d’indagine ruota invece attorno al controllo da parte del gruppo del traffico di sostanze stupefacenti. Anche qui l’egemonia viene affermata innanzitutto approfittando dell’assenza dal territorio dei precedenti referenti, in virtù del loro stato di detenzione, mediante l’imposizione della tipologia di sostanza stupefacente da spacciare e la suddivisione del territorio in zone affidate a singoli sottogruppi responsabili delle stesse.

L’attività investigativa ha consentito di documentare le responsabilità degli indagati in ordine a varie estorsioni, atti intimidatori con finalità estorsive (mediante incendi, danneggiamenti, gambizzazioni ed esplosioni di colpi di arma da fuoco) e condotte di concorrenza sleale ai danni di ditte di autotrasporto e imprenditori agricoli della Piana del Sele, avvalendosi di due ditte di autotrasporto riconducibili al sodalizio, a 4 estorsioni consumate nel 2011 a danno di 2 imprenditori agricoli di Pontecagnano Faiano e 2 titolari di imprese edili di Bellizzi e Montecorvino Rovella, a due rapine a mano armata avvenute, rispettivamente, nel 2011 all’interno di un’abitazione di Giffoni Sei Casali e nel 2012 in una sala bingo di Battipaglia, a 4 furti di autovetture con conseguenti richieste estorsive per la restituzione dei veicoli consumate nel 2012 a Bellizzi, Montecorvino Rovella e San Mango Piemonte, alla gestione delle “piazze” di spaccio di ingenti quantitativi di droga tra Salerno, Acerno, Battipaglia, Bellizzi, Montecorvino Rovella, Olevano sul Tusciano e Pontecagnano Faiano, attraverso 8 sottogruppi organizzati, a una serie di gambizzazioni e aggressioni violente nei confronti di pusher che operavano autonomamente e non intendevano allinearsi alle regole del “sistema”. L’attività ha consentito, inoltre, di individuare un giro di prostituzione all’interno di un complesso turistico alberghiero della litoranea di Pontecagnano Faiano, fittiziamente intestato a due soggetti incensurati, dove alloggiavano decine di donne dell’Est Europa che esercitavano attività di prostituzione e corrispondevano al clan 50 euro al giorno per ogni camera occupata e 30 euro per ogni cliente ospitato, l’intestazione fittizia ad un soggetto incensurato di un bar di Bellizzi riconducibile al clan, al cui interno veniva anche gestita una bisca clandestina i cui proventi erano destinati sempre al clan.

Nel corso dell’indagine sono state arrestate in flagranza 15 persone e sono stati sequestrati 3 kg di hashish, 120 grammi di cocaina, 5 pistole e varie munizioni.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto