Arso vivo a Frattamaggiore, Pezzella: “Sono innocente, non ho fatto nulla”

Si terrà in queste ore l’udienza di convalida per l’arresto di Pasquale Pezzella, al momento unico indagato nel tentato omicidio di Nicola Liguori, il 39enne “svuota cantine” di Frattamaggiore inzuppato di benzina e poi quasi arso vivo mentre era in videochiamata con la ragazza.

Arso vivo a Frattamaggiore, Pezzella: “Sono innocente, non ho fatto nulla”

Sarà proprio la testimonianza della giovane ad essere decisiva. Pezzella che si trova al momento al carcere di Poggioreale, tramite il suo avvocato Fernando Maria Pellino, continua infatti a professarsi innocente. «Confidiamo nel giudizio del gip – dice il legale – Nemmeno le dichiarazioni della fidanzata della vittima, unica vera testimone dell’accaduto, portano a dedurre – sostiene – la colpevolezza del mio assistito. Lei – continua l’avvocato Pellino – ha descritto l’aggressore come una persona di carnagione chiara, priva di barba, pizzetto o baffi. Il mio assistito invece – conclude- è di carnagione scura, e da tempo si è fatto crescere barba e pizzetto».

Leggi anche >> Bruciato vivo a Frattamaggiore: ipotesi vendetta dietro l’aggressione

Secondo indiscrezioni raccolte dal Mattino, però, in realtà anche nel riconoscimento all’americana la donna ha indicato in Pezzella il responsabile dell’aggressione. Questa tesi è sostenuta anche dal fratello della vittima che insiste su come Nicola – pure con grande fatica – proprio nel trasporto in ospedale abbia fatto nome e cognome del suo aggressore e indicato anche il movente.

«È stato Pezzella – avrebbe detto Liguori – mi aveva urlato di abbassare la voce mentre parlavo al telefono, l’ho mandato al diavolo e lui mi ha minacciato». Prima ancora, poi, ci sarebbe stata una discussione trai due per uno scooter rubato. In mano agli inquirenti c’è anche una serie di messaggi tra i familiari dell’indagato e lo stesso fratello della vittima in cui si chiedeva dii smettere di accusare Pasquale Pezzella per un gesto mai commesso.

Le condizioni di Nicola Liguori

Intanto restano gravi ma stabili le condizioni di Nicola Liguori che da venerdì scorso è ricoverato in imminente pericolo di vita presso la rianimazione del Centro grandi ustionati di Bari. Ha tra il 40 e il 45 per cento del corpo ustionato e uno stato di totale tossicità a causa dei veleni che si sprigionano quando la pelle e tutto il resto viene bruciato dalla benzina. I medici lo tengono ancora in coma farmacologico.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto