Ancora intimidazioni al comandante della polizia municipale di Arzano. Biagio Chiariello – che già un anno fa aveva ricevuto in municipio una lettera firmata “167” con minacce di morte indirizzate a lui, all’allora commissaria prefettizia Gabriella D’Orso e alla segretaria comunale Rosalba Ambrosino – questa volta è stato affiancato da una Panda con a bordo due membri ritenuti vicini alla stessa cosca, fissato a lungo e poi pedinato diversi minuti.
Arzano, blitz nel rione “167”: comandante dei vigili minacciato e pedinato
Il tutto è accaduto proprio al termine di un’operazione di controllo nel rione considerato fortino del clan e da tempo oggetto di operazioni atte al contrasto delle occupazioni abusive. Il giorno dell’inseguimento, il comandante Chiariello aveva appena terminato un controllo proprio in uno degli appartamenti occupati da alcuni familiari del boss Monfregolo – boss che dopo una lunga latitanza fu arrestato nel 2019 ad Afragola ed è tornato in libertà (con il solo obbligo di firma) a fine gennaio.
Alla richiesta da parte del comandante dei documenti identificativi, uno di questi si sarebbe rivolto a Chiariello in tono ironico chiedendogli se avesse diretto la polizia municipale a Frattamaggiore. Al sì del Comandante, avrebbe poi detto: “So che là avete fatto i macelli, ma qui siamo ad Arzano e i macelli non si fanno”.
Denunciata la figlia del boss
I caschi blu però non si sono fatti intimorire e hanno continuato le operazioni di controllo denunciando la figlia del boss per occupazione abusiva di un alloggio.
Gli episodi – sia la non tanto velata minaccia, sia il successivo inseguimento – sono al vaglio della magistratura e il prefetto di Napoli dovrà valutare in queste ore se – visto che non si tratta del primo avvertimento – ci sono le condizioni per l’assegnazione di una scorta al comandante della polizia municipale.
20 persone denunciate nei mesi scorsi
Nel corso degli ultimi mesi sono state più di 20 le persone denunciate per occupazione abusiva e si è accertato che i fitti non pagati ammontano a circa 240 mila euro. Nel corso delle operazioni sono stati abbattuti poi diversi immobili, tra cui l’abitazione di Salvatore Petrillo, il boss morto nell’agguato al Bar Roxy lo scorso novembre.
La faida di camorra
E’ proprio da quella uccisione che è nata la faida di camorra che sta attanagliando con l’esplosione di diverse bombe la città di Frattaminore. Faida che si sta allargando anche a Frattamaggiore. Qui infatti, nel quartiere popolare di via Rossini, è stata segnalata una stesa, con sventagliate di mitra, esplose dall’asse mediano all’indirizzo dell’abitazione di un affiliato alla cosca Cristiano- Mormile.