Dopo i recenti arresti a Melito, il clan Amato-Pagano torna a far parlare di sé. Pasquale Cristiano, indagato dalla magistratura come boss degli Scissionisti ad Arzano, ha partecipato alla comunione del figlio a bordo di una Ferrari, dopo aver usufruito di un permesso per prendere parte alla celebrazione in chiesa.
Arzano, boss va alla comunione del figlio in Ferrari: bloccato traffico per farlo passare
La denuncia arriva dal senatore Sandro Ruotolo del gruppo misto e da Paolo Mancuso, presidente del Pd metropolitano di Napoli. I fatti sarebbero avvenuti la scorsa domenica. Stando ad una prima ricostruzione l’uomo, citato tra l’altro tra i 31 arrestati a Melito, era alla guida di una Ferrari e avrebbe scorrazzato per la città per oltre mezz’ora, assieme a una Lamborghini guidata dal presunto capo zona di Frattamaggiore.
A “scortarli” c’erano anche altre auto di grossa cilindrata. “Per agevolare il passaggio del corteo, i guardaspalle avrebbero bloccato gli incroci e fermato il traffico veicolare”, fanno sapere Ruotolo e Mancuso. La scena è stata immortalata dagli stessi protagonisti, i quali hanno postato diversi video sui social.
“La magistratura, le forze dell’ordine, la prefettura ad Arzano stanno conducendo una battaglia durissima contro la camorra e la malapolitica. La pressione investigativa ha portato a importanti risultati ma purtroppo c’è da constatare come il radicamento e la riproducibilità criminale fanno di Arzano un caso nazionale – proseguono ancora gli autori della denuncia -. Ricordiamo che il Comune è stato sciolto per infiltrazioni della camorra per ben 3 volte negli ultimi dieci anni”.
“In questo clima di effervescenza criminale, commistioni politico-camorristiche e segnali inquietanti come le scritte apparse sui muri della 167, il prossimo mese di ottobre si dovrebbe votare per il rinnovo del consiglio comunale oggi commissariato. C’è il rischio concreto di un pesante condizionamento malavitoso nelle nuove consultazioni e la probabile partecipazione alle elezioni di quei soggetti politici protagonisti nell’aver agevolato le infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione. Nell’eventualità sarà il caso di coinvolgere la commissione parlamentare antimafia nell’esame di legalità dei candidati”, aggiungono Ruotolo e Mancuso.
“Vogliamo, infine, ricordare che un commissario prefettizio, il segretario comunale e il capo dei vigili urbani sono stati oggetto di recente – concludono – anche di pesanti minacce di morte. Ad Arzano, infine, un cronista è stato minacciato e vive sotto scorta. Dobbiamo liberare Arzano, dobbiamo schierarci tutti. Chi resta indifferente è complice della camorra”, concludono.