Anche un neomelodico nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Pasquale Cristiano, il boss della 167 in lotta con i Monfregolo per la gestione degli affari illeciti dell’area nord. Si tratta di Giuseppe Ben Salah, in arte Pino Franzese.
Cantante neomelodico usato dal boss di Arzano per ripulire proventi illeciti
Secondo gli inquirenti un noto cantante neomelodico avrebbe avuto forti rapporti di amicizia con il boss in “Ferrari” finito tra i 27 arrestati del 25 aprile, come documentano diverse immagini raccolte sui social che li ritraggono insieme su una barca, a torso nudo, e con lo stesso tatuaggio.
In occasione dell’onomastico del detenuto Pietro Cristiano, padre di Pasquale, sarebbe stato organizzato anche un concerto abusivo all’esterno del carcere di Secondigliano con tanto di impianto di amplificazione “e con la partecipazione di Pino Franzese”. Questo dettaglio emerge dalle intercettazioni dei fratelli Giuseppe Mariano Monfregolo (anche loro, benché rivali dei Cristiano, oggi in manette).
Le attività di riciclaggio
La gestione della attività discografiche e degli eventi pubblici di Pino Franzese sarebbero stati uno dei canali adottati da Pasquale Cristiano per riciclare i proventi del traffico di droga, così come l’acquisto di una villetta a Diamante, in Calabria, e l’acquisizione di un autonoleggio.
Secondo il gip Maria Gabriella Iagulli, il rapporto tra il cantante neomelodico e Cristiano serviva anche “a costituire un modo per reimpiegare e ripulire i proventi delle attivitè illecite. […]. Rappresenta una delle tante manifestazioni, sempre più diffuse nell`ambito della criminalità organizzata negli ultimi anni, per diffondere modello di comportamento e riaffermare non solo il controllo del territorio strettamente inteso, ma anche costumi e stili di vita che, soprattutto grazie alla comunicazione attraverso i social network, fanno presa sui più giovani e rappresentano una vera e propria forma di proselitismo e reclutamento”.