La madre di Tiziana Cantone assolta dalle accuse di diffamazione dopo una controversa denuncia per un post sui social: il post che ha generato la querelle era stato scritto da terzi.
Assoluzione per Teresa Giglio, nuova svolta nel caso di Tiziana Cantone
Prima la morte della figlia, Tiziana Cantone, poi la battaglia legale ed infine anche una querela per diffamazione per Maria Teresa Giglio. Pochi giorni fa è arrivata l’assoluzione per la donna che si è dovuta difendere da un’accusa per diffamazione avanzata dalla sua ex consulente legale Roberta Bruzzone.
Una vicenda particolarmente dolorosa per la donna, che in questi anni ha lottato per far luce sulle dinamiche che hanno portato alla morte di sua figlia: si é sempre battuta non solo la verità ma anche contro gli haters del web che hanno tentato di infangare la memoria di Tiziana.
Nel corso degli ultimi anni, il caso di Tiziana Cantone ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica italiana, diventando un simbolo della lotta contro il cyberbullismo, il reveng porn e la diffamazione online.
“Finalmente la giustizia ha fatto il suo corso”
In una nuova svolta inaspettata, sua madre, Maria Teresa Giglio, da parte offesa per la morte della figlia e per i numerosi messaggi che offendevano l’onore e il decoro di Tiziana, ed espressamenteanche la sua memoria, si è ritrovata come persona indagata per il reato di diffamazione. Fenomeno delittuoso che ha sempre combattuto nella sua battaglia.
“Finalmente la giustizia ha fatto il suo corso e la madre di Tiziana è stata recentemente assolta dalle accuse di diffamazione in un caso che ha messo in discussione l’interpretazione della legge sui social media, la responsabilità dell’utente e soprattutto proclamato l’innocenza della signora Giglio”, ha dichiarato il legale della donna Emiliano Iasevoli.
La controversia legale è iniziata quando l’ex consulente legale di Maria Teresa Giglio, ha presentato denuncia per diffamazione a seguito di un post pubblicato sui social. Il post, oggetto di contestazione, è stato inizialmente attribuito a Giglio, ma in seguito è emerso che non era stato scritto da lei. Il Gip ha accolto la tesi sostenuta dalla Giglio e dal suo legale che é riuscito a dimostrare la estraneità della sua assistita.