Per 14 anni avrebbe esercitato attività extra-istituzionali senza autorizzazione, incassando complessivamente oltre due milioni di euro. Questa la ricostruzione degli inquirenti che ha portato all’accusa di danno erariale per un medico dell’ASL di Caserta, ora destinatario di un provvedimento di sequestro conservativo di beni immobili e conti correnti. Contestualmente, la Procura regionale della Corte dei Conti della Campania ha emesso un invito a dedurre, notificato dalle Fiamme Gialle.
Attività private senza autorizzazione: sequestro milionario a medico dell’Asl di Caserta
L’ASL di Caserta aveva presentato una denuncia contro il dirigente medico, in servizio presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Marcianise, dando avvio agli accertamenti sulle attività extra-istituzionali non autorizzate. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del NAS e dalla Guardia di Finanza di Caserta, in particolare dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sotto la direzione del pubblico ministero contabile Mauro Senatore e del procuratore regionale Antonio Giuseppone.
Secondo quanto ricostruito, il medico, assunto con un contratto a tempo pieno e incompatibile con altri incarichi, avrebbe esercitato attività non autorizzate dal 2006 al 2017 in piena autonomia presso strutture non convenzionate. Dopo che la condotta illecita era stata scoperta e segnalata, l’uomo avrebbe continuato a operare dal 2018 al 2020 in un centro diagnostico intestato alla moglie, dove figurava come referente sanitario e svolgeva direttamente le prestazioni mediche.
In totale, il medico avrebbe incassato la somma di 2.173.177,70 euro nel corso degli anni. Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno messo in luce come il dirigente, nonostante fosse vincolato al rapporto esclusivo con l’ASL, abbia violato sistematicamente le norme del contratto pubblico. A seguito delle indagini, la Procura della Corte dei Conti ha disposto il sequestro conservativo dei beni e dei conti del medico per garantire il risarcimento del danno erariale.