Tempo di rincari per le bollette di luci e gas nel quarto trimestre dell’anno. A stabilire gli incrementi è l’Autorità di settore (Arera) che li addebita alla stagionalità e allo scenario internazionale, comprese le recenti fiammate del greggio.
Aumenti della luce e del gas
Per quanto riguarda la luce l’aumento stabilito è del 2,6%. Si tratta del il risultato di una crescita dei costi di acquisto dell’elettricità (+3,2%), attenuata da una riduzione degli oneri generali (-0,6%). Per il gas naturale, invece, l’aumento è ben più sostanzioso e pari al 3,9%. In questo caso è determinato per intero dall’aumento della spesa per la materia prima (+3,8% sulla spesa della famiglia tipo), legata alle quotazioni stagionali attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre. A incidere pure un lieve aggiustamento dei costi di trasporto (+0,1%).
Per entrambe le bollette, quindi, da una parte si ha a che fare con l’andamento stagionale della materia prima gas, ancora predominante anche nella produzione elettrica, e dall’altra con il peso negativo dello scenario internazionale. Non solo le recenti tensioni geopolitiche, con gli attacchi agli impianti petroliferi sauditi che hanno fatto impennare per qualche giorno il prezzo del greggio, ma anche componenti più «tecniche». Dalla riduzione della produzione di gas olandese ad alcune restrizioni all’accesso ai gasdotti di transito europei.
La spesa della famiglia italiana
Nel prossimo trimestre, insomma, si spenderà di più per gli aumenti di luce e gas, ma nell’arco temporale dell’anno la situazione non cambia molto, grazie alle manovre tariffarie precedenti. Le famiglie italiane spenderanno infatti nel 2019 (al lordo delle tasse) 559 euro per l’elettricità e circa 1.107 euro per quella del gas. La famiglia tipo «in tutela» quindi avrà una spesa totale sostanzialmente allineata a quella del 2018, registrando un aggiustamento di circa l’1% (+1,35% per l’elettricità, +1% per il gas).