Duplice omicidio e incendio: queste le ipotesi di reato, per il momento a carico di ignoti, su cui la Procura della Repubblica di Napoli sta lavorando in merito alla tragica esplosione dell’auto prototipo in Tangenziale che ha provocato il decesso della ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati, 66 anni, e di Fulvio Filace, 25 anni, studente tirocinante.
Auto esplosa a Napoli, Fulvio è la seconda vittima: s’indaga per duplice omicidio
I militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli insieme con il Ris di Roma dovranno individuare qualsiasi elemento utile a ricostruire le cause della deflagrazione improvvisa della vettura. Si è parlato di due non meglio specificate “bombole” a bordo dell’auto, ma non ci sono ancora certezze a riguardo.
L’automobile su cui le due vittime viaggiavano era stata realizzata nell’ambito del progetto Life-Save finanziato dall’Unione Europea. Serviva a sperimentare un kit di conversione per l’ibridizzazione di veicoli obsoleti e disponeva, inoltre, di un’elettrificazione retrofit con batterie alimentata da pannelli solari.
Quando la vettura è esplosa e le fiamme hanno avvolto il veicolo, Maria Vittoria Prati e Fulvio Filace sono rimasti prigionieri del fuoco. Entrambi sono stati tirati fuori dall’abitacolo dai soccorritori e trasportati all’ospedale Cardarelli, nel centro grandi ustionati. I medici hanno cercato di fare il possibile ma dopo quattro giorni di straziante agonia, una delle menti più brillanti del Cnr si è spenta. Troppo gravi le ustioni riportate: almeno il 90% sul corpo, tutte di terzo grado.
E, stamattina, invece è spirato anche Fulvio Filace, anche lui ricoverato al nosocomio napoletano. Aveva ustioni di terzo grado sul 70% del corpo, bronchi occlusi ed era in coma farmacologico. Sarebbe stata proprio una crisi respiratoria a causarne il decesso. Nei giorni scorsi, il 25enne era stato sottoposto a due interventi chirurgici per sostituire i tessuti necrotizzati. Ma proprio quando sembrava che le sue condizioni si fossero stabilizzate, è sopraggiunta la morte.
Ondata di solidarietà per Fulvio
Nei giorni scorsi gli appelli di amici e familiari dello studente avevano provocato una vera e propria ondata di solidarietà a Napoli. In poche ore oltre cento persone si erano presentate al centro trasfusionale dell’ospedale Cardarelli per aiutare lo studente, la cui vita e i cui sogni sono stati spezzati in pochi attimi.