Serve sangue di qualsiasi tipo per Fulvio Filace, il 25enne, studente federiciano e tirocinante al Cnr, rimasto gravemente ferito nell’esplosione dell’auto sperimentale sulla quale viaggiava, insieme alla ricercatrice Maria Vittoria Prati, 66 anni, mentre percorreva la Tangenziale di Napoli. Sul web è stato pubblicato un appello per aiutare il giovane ricercatore, poi rilanciato dall’Università Federico II di Napoli sui canali social.
Auto esplosa a Napoli, serve sangue per Fulvio: “Non sia martire della tecnologia”
“La notizia dell’esplosione dell’auto in tangenziale, che ha visto coinvolti una ricercatrice del Cnr e lo studente federiciano – si legge nel messaggio pubblicato sui profili social dell’università partenopea – ha sconvolto tutta la comunità della Federico II. Per aiutare Fulvio bisogna recarsi presso il Centro trasfusionale Cardarelli e specificare di voler donare per Fulvio. Serve sangue di qualsiasi gruppo. Forza Fulvio, l’Ateneo ti è vicino”, conclude l’appello.
L’auto su cui erano a bordo Fulvio Filace e la ricercatrice del Cnr era stata realizzata nell’ambito del progetto Life-Save che ha come obiettivo, si legge nella pagina web dedicata, “l’industrializzazione del sistema HySolarKit per la conversione delle auto convenzionali (diesel o benzina) in veicoli ibridi-solari”.
Sull’accaduto, intanto, la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per ora contro ignoti, nell’ambito della quale è stato già ascoltato un dirigente del Cnr. Inoltre è stato disposto anche il sequestro di una vettura gemella a quella andata distrutta, una Volkswagen Polo Tdi, per successivi accertamenti.
Secondo quanto è emerso finora, a determinare la potente deflagrazione, che solo per un caso fortuito non ha coinvolto altre vetture, sarebbero state delle bombole il cui contenuto, al momento, rimane sconosciuto. Da quella gabbia di fuoco e di lamiere, la dottoressa Maria Vittoria Prati non è riuscita a sopravvivere: ha riportato il 90% delle ustioni di terzo grado sul corpo ed è morta ieri pomeriggio al centro grandi ustionanti del Cardarelli. In gravi condizioni, invece, lo studente 25enne: ieri è stato sottoposto a un intervento chirurgico e nella giornata di oggi è in programma per lui una nuova operazione. La sua prognosi resta riservata.
L’appello della famiglia
Distrutta dal dolore la famiglia di Fulvio che, in un comunicato, rivelano le condizioni del ragazzo: “Oggi Fulvio è in coma farmacologico, intubato, con ustioni di terzo grado in gran parte del corpo e con i bronchi occlusi. La ricercatrice che era con lui, invece, è deceduta”. La nota della famiglia di Fulvio Filace si conclude con l’hashtag “Giustizia per Fulvio”.
E sempre la famiglia dello studente federiciano lancia un monito: “È giusto che la tecnologia progredisca e vada avanti, non vogliamo però che un ragazzo pieno di sogni possa diventare un martire dell’innovazione. Fulvio è vittima di un test fallimentare che cambierà per sempre la sua vita e quella della nostra famiglia. E troppe domande oggi ci tormentano”.