“L’ipotesi Calderoli significa spezzare l’unità nazionale e condannare a morte il Sud. Ne parleremo anche con il Presidente del Consiglio”. A dirlo è il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo aver annunciato la richiesta di ritiro del ddl del governo sull’autonomia differenziata. “Mi auguro che il premier colga fino in fondo il pericolo mortale per l’unità nazionale e per il destino del Sud. Siccome in queste settimane abbiamo sentito sempre parlare di Nazione e di interesse nazionale, vogliamo sperare, visto che è in discussione l’unità della Nazione, ci siano comportamenti conseguenti”.
De Luca contro autonomia differenziata
Durante una conferenza stampa stamane il presidente della Regione ha chiesto che il provvedimento venga ritirato. “Il nostro dissenso è totale – ha detto -. E questo per 4/5 ragioni. La prima è un esautoramento del Parlamento italiano, della Conferenza delle Regioni e del Ministero dell’Economia. L’ipotesi Calderoli prevede solo una consultazione, un parere della commissione parlamentare di cui il governo può non tenere conto. Tutto si riduce a un rapporto a due tra Presidente del Consiglio e Presidente della Regione. In seconda battuta – ha aggiunto – vanno definiti i livelli essenziali delle prestazioni. E’ intollerabile che si faccia una proposta di autonomia differenziata senza aver definito i cosiddetti Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Dobbiamo sapere prima quali sono le prestazioni da garantire in maniera equa a tutti i cittadini italiani e poi si può procedere con l’autonomia differenziata”.
Il disegno di legge, secondo De Luca penalizza fortemente il Sud Italia perché “chi più ha avuto, continua ad avere, chi meno ha avuto, continua a perdere. Questo è intollerabile. Si ipotizza una autonomia delle regioni su personale scolastico, personale sanitario e personale previdenziale. Se qualche regione del Nord pensa di fare contratti regionali che si aggiungono a contratti nazionali, significa attivare un flusso di mobilità dal Sud al Nord per i medici e per i docenti, e sarebbe un disastro che falserebbe il mercato del lavoro e accentuerebbe il divario tra Sud e Nord con un ulteriore flusso di migrazione dal Sud”. Infine l’attacco ai partiti, tra cui anche quelli di centrosinistra: “Non hanno fatto niente. Su questo ddl ora valuteremo la coerenza di tutti”.