Detenuto scappa dal carcere di Bellizzi Irpino, ad Avellino, ma viene catturato poco dopo. Le forze dell’ordine lo hanno ritrovato presso lo stazionamento dei bus, dove probabilmente sperava di scappare senza sapere che era in corso lo sciopero dei mezzi pubblici.
Avellino, scappa dal carcere ma viene bloccato presso lo stazionamento dei bus
L’uomo, Antonio Liuzzi, 43 anni, originario di Grottaglie, aveva scavalcato il muro di cinta del carcere ed era evaso intorno alle 20 di ieri sera, approfittando di un attimo di distrazione dell’agente di custodia dopo avergli chiesto di uscire per fumare una sigaretta.
Le ricerche sono scattate subito e e sono state affidate a carabinieri, polizia e penitenziaria, che hanno passato al setaccio la zona. Già nei giorni scorsi un altro detenuto era evaso ma era stato ritrovato a pochi chilometri dall’istituto, in una fitta boscaglia del comune di Aiello del Sabato. In quel caso si trattava di un detenuto della provincia di Salerno, poi riportato in cella.
Questa volta invece il 43enne evaso è stato rintracciato dagli agenti della Questura a qualche chilometro di distanza, nei pressi dello stazionamento dei bus di Avellino alle prime luci dell’alba, dove forse sperava di usare un pullman per allontanarsi dal capoluogo irpino, senza però sapere, evidentemente, che era in corso lo sciopero dei mezzi pubblici.
Le reazioni
“Ormai il sistema penitenziario campano fa acqua da tutte le parti“, spiegano dall’Unione Sindacale Polizia Penitenziaria il presidente Giuseppe Moretti e il segretario Ciro Auricchio, che sottolineano come “in questo marasma generale a farne le spese sono i poliziotti penitenziari lasciati in un silenzio assordante, senza idonei provvedimenti di contrasto. Invitiamo senza indugio sia i vertici del dipartimento sia quello politico a verificare l’operato del provveditore della Campania e chiediamo inoltre di mettere in sicurezza il lavoro dei poliziotti penitenziari che presta servizio nelle carceri campane”, spiegano i due sindacalisti. Fa loro eco Tiziana Guacci, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria della Campania, che aggiunge: “Non c’è pace per gli istituti penitenziari della Campania e quanto sta accadendo non è casuale, ma frutto di precise responsabilità e del totale fallimento della gestione del Provveditorato Campano, che dura oramai da troppo tempo”.