Operazione anti-camorra dei carabinieri alle prime luci dell’alba tra Aversa e Cesa. Su ordine della DDA, i militari dell’Arma del Reparto Territoriale di Aversa, hanno dato esecuzione a 4 ordinanze di custodia cautelare (2 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), emesse dal Gip del tribunale di Napoli nei confronti di esponenti dell’associazione camorristica denominata “clan Mazzara” di Cesa, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, detenzione illegale di armi e munizioni ed estorsione, aggravati dalla finalità mafiosa.
I provvedimenti restrittivi costituiscono il risultato di una prolungata attività investigativa avviata nel mese di novembre 2013, che ha permesso di individuare le ultime compagini del citato sodalizio criminale, già pesantemente colpito da precedenti provvedimenti giudiziari confermati dalla Cassazione, che hanno riconosciuto le responsabilità penali dei componenti di vertice e di diversi associati al clan, ed hanno altresì permesso di disarticolare il clan “Caterino–Ferriero“, antagonista storico a Cesa della famiglia “Mazzara”.
L’intensa attività investigativa, svolta con l’ausilio di attività tecniche, escussioni testimoniali nonché tradizionali servizi di osservazione-controllo-pedinamento, ha consentito di raccogliere un corposo quadro indiziario nei confronti degli indagati, grazie al quale sono state contestate numerose condotte illecite commesse tra il 2013 ed il 2017 ai danni di operatori commerciali di Cesa. Le attività investigative hanno fatto luce su una serie di estorsioni ai danni di commercianti poste in essere attraverso l’imposizione di beni (quali ad es. gadget pubblicitari) o la classica richiesta di periodiche somme di denaro nelle festività natalizie o pasquali.
Le condotte criminose contestate, commesse in epoca attuale, denotano la perdurante pericolosità criminale del clan dei Casalesi, ala Schiavone, a cui il clan Mazzara è da anni organicamente legato. A tali elementi probatori si è aggiunto di recente il contributo dichiarativo del nuovo collaboratore di giustizia Tammaro Scarano, principale autore delle condotte estorsive contestate, il quale ha ammesso le sue responsabilità ed ha chiamato in correità i complici.
Il prezioso risultato investigativo, raggiunto senza dubbio grazie alla dedizione dell’intero apparato investigativo ed alla direzione della DDA partenopea, ha potuto beneficiare di un non comune contributo fornito dalle diverse categorie di commercianti che, nonostante il timore concreto di ritorsioni, hanno saputo credere nelle Istituzioni, collaborando alle indagini in maniera determinante. Il provvedimento cautelare è stato emesso anche nei confronti di un quinto soggetto resosi irreperibile, Santo Riccio, e tutt’ora attivamente ricercato dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa. Nuovo arresto anche per Tammaro Scarano, già recluso e collaboratore di giustizia.
I destinatari del provvedimento cautelare sono:
- SCARANO Luca nato ad Aversa il 07.01.1992 (custodia in carcere);
- MARINO Vincenzo nato a Cesa il 30.11.1969 (custodia in carcere);
- ABATEGIOVANNI Carlo nato a Villaricca il 10.09.1993 (arresti domiciliari);
- PECOVELA Aniello nato ad Aversa il 15.04.1994 (arresti domiciliari).