Ragazzine “spogliate” con un software di intelligenza artificiale. È l’inquietante vicenda che ad Aversa sta sollevando preoccupazione e indignazione tra le famiglie di alcune studentesse. Le immagini di nudo “digitale” sarebbero state infatti condivise da un gruppo di adolescenti, compagni di scuola delle vittime, su gruppi social e WhatsApp.
Aversa, “spogliano” compagne di scuola con app digitale e condividono foto su gruppi social
Come spiega Cronache di Caserta, queste immagini, che mostrano le ragazze senza vestiti, non sono reali, ma rappresentano il risultato di una tecnologia in grado di rimuovere digitalmente gli abiti dalle fotografie originali, producendo immagini di nudo del tutto fasulle. Il fenomeno, conosciuto come “deepnude”, ha trovato terreno fertile nelle chat tra studenti, dove contenuti sessualmente espliciti vengono spesso scambiati, nonostante siano frutto di mere manipolazioni digitali.
Alcune delle ragazze coinvolte hanno confidato ai propri genitori il disagio provato, sottolineando come le immagini diffuse non fossero autentiche, bensì create da un software capace di “svestirle” con un semplice clic. Le testimonianze delle studentesse, che si sentono vittime di un vero e proprio abuso della propria immagine, hanno messo in allerta le famiglie e spinto le autorità scolastiche a riflettere su un possibile esposto alla Procura dei Minori di Napoli con l’obiettivo di fare luce sulla vicenda e chiedere provvedimenti contro i responsabili.
La facilità con cui strumenti digitali come il “deepnude” permettono di creare immagini compromettenti senza alcun consenso rappresenta un pericolo concreto, soprattutto per i più giovani. I genitori esprimono forte preoccupazione per l’impatto che simili episodi possono avere sulla salute mentale delle ragazze, che devono fare i conti con un’invasione brutale della propria sfera personale.