Non si dà pace Daniele Carli, l’ingegnere di Pisa che ieri ha dimenticato di accompagnare la figlia, la piccola Giorgia, un anno da compiere, all’asilo nido Snoopy di Riglione, come faceva ogni mattina, e si è recato a lavoro. L’allarme l’ha dato la moglie Gabriella Perrone, che poco prima delle 16 è andata a riprendere la piccola, ma gli addetti le hanno detto che non era mai arrivata. Quando ha chiamato il marito, Daniele ha capito subito. Giorgia era morta sotto il sole e ormai era troppo tardi.
“Come fai anche solo a guardarmi negli occhi Gabriella, sono l’assassino di nostra figlia”, ripeteva, sconvolto, Daniele, come una litania. Il piazzale si è poi man mano riempito di uomini in divisa. La macchina circondata dal nastro giallo. Giorgia si è spenta all’interno dell’abitacolo, tra i suoi giochi e i segni di una vita serena.
Sconvolti anche gli amici e i colleghi di Daniele. Tutte le mattine accompagnava la piccola all’asilo nido. Era un impegno che aveva incastrato tra i tanti della giornata. Ieri la mente dell’ingegnere 40enne gli ha giocato un brutto scherzo, spegnendosi proprio in quel frangente così delicato.
Invece di fermarsi a scuola è andato a dritto fino al lavoro, a una quindicina di chilometri da casa. È arrivato a destinazione verso le 8.30 ed è entrato in ufficio. Tutto regolare. Fino alla telefonata della moglie, appunto, poco prima delle 16. È stata proprio lei a far scattare la catena dei soccorsi: era andata a prelevare Giorgia al nido, scoprendo che lì la figlia non c’era mai arrivata. L’esatta ricostruzione dei fatti comunque è ancora al vaglio dei carabinieri.