Belluno, processo fermo da mesi: non riescono a tradurre il dialetto casertano

E’ a un punto morto un processo celebrato a Belluno per maltrattamenti e violenza sessuale alla compagna da parte di un marito di Caserta. Il motivo? Il traduttore non capisce il dialetto casertano e così il procedimento è bloccato da mesi.

Sono circa 26 infatti le ore di registrazione colme di insulti, parolacce e frasi idiomatiche che l’imputato casertano, A.C., 37 anni, avrebbe rivolto alla sua fidanzata e che costituiscono elemento di prova. Purtroppo, però, non si riesce a venire a capo del significato.

Uno spiraglio è stato aperto grazie all’impiego di un appuntato di Caserta, da poco arrivato all’ombra delle Dolomiti. Così appena si è avuto notizia della possibilità, c’è stata la sospensione di qualche ora e in tempo reale il carabiniere, appena arrivato, è stato portato in aula. Ha giurato di fronte ai giudici e si è preso 90 giorni per tradurre le registrazioni. Speriamo sia la volta buona.

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