Benitez: “Stagione positiva, base per il futuro”

Più futuro che presente nella conferenza stampa odierna. Mister Rafa, alla vigilia della partita contro la Lazio, ha prestato risposte e spunti di riflessione a proposito dell’anno prossimo e di quel che può servire per fare ancora meglio, senza rimpianti: “L’amarezza che abbiamo è che potevamo fare anche meglio, dobbiamo crescere e maturare per il futuro: l’abbiamo fatto nella seconda parte del campionato e dobbiamo continuare a farlo per l’anno prossimo”. E allora cosa serve per fare bene? Spendere? Qualità dei giocatori? “Nelle mie esperienze, dall’Extremadura al Liverpool, passando per Tenerife e Valencia, nessuna di queste squadre poteva spendere tanto. Però, in fase di calciomercato, eravamo oculati nelle spese e attenti a comprare i giocatori giusti per migliorare”.
Allora cos’è che non funziona?: “Innanzitutto io potevo fare di più. Ad inizio anno non era facile gestire un nuovo gruppo ed un nuovo campionato. Ci vuole tempo. La partita con la Juve, spettacolare, il Napoli ideale, quello che tutti vorrebbero, perciò avevo pensato che gli stessi giocatori potevano meritare di giocare col Parma. Non è stato così, la prossima volta dobbiamo analizzare se con una rosa più ampia possiamo fare diversamente. L’anno prossimo, durante una determinata rotazione, dobbiamo vedere se tutti i giocatori possono essere pronti”. Da cosa dipende la competitività della rosa? Solo dal mercato?: “Nessuna delle squadre in cui ho lavorato avevano una grande disponibilità economica. Però lavoravamo ogni giorno, ci allenavamo per vincere. E sul mercato facevamo scelte giuste. Adesso siamo sulla strada giusta”. Un po’ come l’Atletico quindi, che adesso è in semifinale di Champions?: “E’ il giusto esempio. Tutte le squadre possono arrivare a livello dell’Atletico che raggiunge una semifinale di Champions ma ci vuole attenzione ed oculatezza. A cosa serve vincere una volta ogni tanto e poi sparire?”.
Il risultato finale della Coppa Italia potrà influire sulla stagione?: “Per la stampa sì, forse anche per i tifosi. Credo che arrivare alla finale è una cosa buona, per noi è importante raggiungere una finale ed ancor di più vincerla. Anche la Fiorentina farà la stessa cosa. Questa, per me, resta una stagione positiva, e sono certo che abbiamo creato le basi per l’anno prossimo”.
Che spiegazione da alle prestazioni altalenanti di questa squadra?: “Si tratta di maturità, capire dove vogliamo arrivare. La rosa ti aiuta ad essere costante: se un giocatore gioca male, un altro entra e gioca bene allora siamo tutti al 100%. Servono giusti ricambi. Il valore della rosa è aumentato rispetto all’anno scorso. C’è la base, e dobbiamo vedere solo chi può aiutare a migliorare la nostra rosa”. State già programmando il mercato, per anticipare le mosse?: “Sì, conviene e lo stiamo facendo. Noi non possiamo andare di fretta ma non possiamo andare così piano. Il fatto che giochiamo i preliminari può penalizzare per qualcuno, perché magari non è sicuro che giocheremo la Champions, ma per tanti altri calciatori non è un problema: perciò possiamo già garantirci il futuro e crearci una base importante”. Allora solo la capacità economica aiuta a motivare giocatori?: “Noi non possiamo permetterci di spendere tanto. Con una disponibilità economica diversa altre squadre vincono. E’ una cosa importante ma non la fondamentale per vincere”. Le partite che restano, sono importanti per chi ancora è in dubbio per l’anno prossimo?: “Tutto aiuta, adesso conosco la squadra meglio e, dei singoli, so maggiori caratteristiche. Ma per alcuni si deve ancora raggiungere un determinato tipo di maturità”.
Torniamo al campo. Com’è andato l’allenamento in settimana?: “Abbiamo avuto l’opportunità di lavorare sulla fase difensiva e sulle ripartenze, cosa che prima non potevamo fare perché lavoravamo in gruppi”. Come mai decidi di dividere la squadra? Un tuo metodo oppure dipende dalle valutazioni?: “E’ una cosa vecchia, lo facevamo nel Real Madrid. Io che sono vecchio, si faceva miniciclo: un po di resistenza, partitella, palestra, poi bagno e massaggio e poi sabato allenamento leggero. Oggi quando abbiamo bisogno di lavorare specificamente fasi di gioco con attaccanti o centrocampisti è più facile dividere la squadra e lo è anche per i preparatori concentrare il loro lavoro per qualcosa di più specifico”. Il Napoli ha subito parecchie reti non solo per lacune difensive ma in particolare perché, in fase di impostazione, si è perso il possesso della palla: “Abbiamo perso palla durante le ripartenze ed abbiamo avuto problemi di difesa. E’ proprio su questo che lavoriamo durante la settimana. Stavolta abbiamo avuto più tempo. adesso ragioniamo nel consolidamento del terzo posto, poi dopo potremmo andare avanti”. Higuain come sta? Abbiamo visto che col Parma non l’ha presa bene la sostituzione: “Lui sa di dover dare e fare di più per questa squadra, ha riconosciuto che non stava giocando bene”. Perché Zuniga non viene convocato?: “Ho parlato con lui, ma gli manca molto fisicamente. Lui svolge un programma che sappiamo noi, e lui con i dottori e con i preparatori sa cosa deve fare: lavorare molto sull’aspetto fisico”.
Le partite di Henrique ti hanno convinto in che ruolo farlo giocare? Centrale o esterno? Come giudica, adesso che siamo al termine della stagione, le ultime prestazioni di Hamsik, il fatto che Dzemaili sia un po fuori dal turnover ultimamente?: “Credo che abbiamo sei partite importanti e dopo la finale di coppa. Parlare di mercato è normale qui in Italia, forse di più rispetto alle partite e al modulo. Noi non dobbiamo parlare di mercato. A proposito, non abbiamo ancora deciso niente, chi resta e chi no, non sappiamo niente. Neanche quanto spendere. Sappiamo, però, cosa migliorare e cosa cercare con quali caratteristiche. Se io adesso dicessi che uno o l’altro ha giocato bene o male determina anche mercato. Se dicessi che Hamsik gioca bene, ha una valutazione, se gioca male ne ha un’altra. Adesso, è chiaro che Hamsik non sta avendo un rendimento soddisfacente”. E quali caratteristiche devono avere i difensori ed i mediani: “Noi abbiamo bisogno di gente brava nel contrasto e nel giro palla. Naturalmente non possiamo avere tanto e tutto, ma l’importante è che abbiano qualità”. Il deficit realizzativo può essere colmato con l’acquisto di un trequartista?: “Non credo. Noi abbiamo la qualità adatta per arrivare sotto porta, e non è un problema di ruolo. Hamsik sa coprire bene quella posizione”.
Il Bayern gioca a centrocampo con Muller e Kross, due giocatori molto offensivi, vedremo mai Hamsik nei due di centrocampo: “Probabile, ma sono due squadre diverse, il paragone è sbagliato. Il Bayern è una delle squadre più forti del mondo, avanti e dietro al centrocampo ha sempre gente di qualità. Noi possiamo anche schierare Hamsik a centrocampo, ma dobbiamo avere equilibrio in tutti i reparti”. Ci sarà modo di vedere Zapata e Higuain insieme e non una staffetta?: “Si può fare, non è un problema. Stesso discorso di Muller e Kross. Dipende però come deve giocare la squadra, dipende dall’avversario, ma per poterlo fare bene serve ancora qualche automatismo”.
Infine, cosa ne pensa del campionato di Edu Vargas?: “Antonio Gomez, il preparatore, che ha giocato nel Real nel settore giovanile e poi col Sevilla, sa che Valencia è un’ambiente caldo. Edu sta facendo bene e devo dire che due/tre persone in Spagna mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di lui, se lo porto a Napoli se lo lascio in prestito. Ma dobbiamo ancora decidere, c’è ancora un po’ di tempo”.
M.B.

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