Cinque gravi errori hanno costato la vita a una bambina di due anni. Jeorgie Stanton Watts, 23 mesi, è morta per insufficienza multipla causata da sepsi e disidratazione, a causa di una serie di errori da parte del personale sanitario del Kettering General Hospital, nel Northamptonshire, in Inghilterra. Ora medici e infermieri ora sono sotto inchiesta.
La storia. La piccola era nata senza ghiandola pituitaria (una ghiandola endocrina situata alla base del cranio), e l’aveva resa più suscettibile alle infezioni, ed è proprio per questo che era stata portata in ospedale il primo ottobre del 2016.
Un’inchiesta ha rilevato che le cure mediche di base non sono state somministrate correttamente alla piccola e il trattamento salva-vita è stato interrotto senza una ragione apparente, ma che di fatto le avrebbe salvato la vita.
Il suo viso era visibilmente gonfio, è stato verificato che soffriva di acidosi metabolica – una condizione che si verifica quando il corpo produce acido in eccesso. Inoltre, è emerso che non sono stati eseguiti nemmeno gli esami del sangue e non è stata richiesta la consulenza di esperti, nonostante Jorgie fosse una “paziente ad alto rischio”.
La nonna Zena Stanton, 68 anni, disperata, ha detto: “Abbiamo messo Jorgie nelle mani delle persone di cui ci fidavamo e una delle nostre più grandi paure ora è se uno degli altri bambini non si sente bene. Di chi ci fidiamo?”. Originariamente, erano stato correttamente somministrato idrocortisone per via endovenosa, ma questo è stato interrotto dopo le prime tre dosi.
Il dottore Richard Stanhope ha spiegato che Jorgie avrebbe dovuto assumere il farmaco da quattro a cinque giorni, prima che fosse gradualmente diminuito nei giorni successivi.
L’endocrinologo pediatrico Jeremy Kirk, del Birmingham Children’s Hospital, ha dichiarato: “La decisione di fermare l’idrocortisone è stata inappropriata. C’erano 60 ore in cui Jorgie era fuori dall’idrocortisone, un errore gravissimo”. Jorgie è crollata la sera del 5 ottobre ed è stata portata a Leicester Royal Infirmary, ma a quel punto era troppo tardi per salvarle la vita. È morta tra le braccia di suo padre Stephen l’8 ottobre. Durante l’inchiesta, il personale medico e infermieristico ha preso posizione e ha ammesso che erano stati commessi errori inaccettabili.