La tragica scomparsa di Michelle, la bimba di sei anni morta folgorata per aver toccato un cavo dell’elettricità scoperto nel campo rom di via Carrafiello, ha scavallato i confini della città di Giugliano. Il vescovo di Cerreto Sannita, Giuseppe Mazzafaro, ha espresso il suo sgomento in una lettera pubblicata dal Mattino, sottolineando la necessità di affrontare l’emergenza sociale e abitativa che colpisce le famiglie rom.
Bimba morta al campo rom, il vescovo di Cerreto Sannita: “È responsabilità di tutti”
“Lunedì scorso Michelle avrebbe dovuto iniziare la scuola ed era molto felice di questo – si legge nella missiva -, non vedeva l’ora. Padre Raffaele aveva già preparato lo zaino nuovo ed il grembiule che la piccola non vedeva l’ora di indossare. Una tragica fatalità possiamo dire; queste tragedie che coinvolgono i bambini avvengono tante volte anche all’interno di mura domestiche, ma questa volta c’è un aggravante, una responsabilità in più. Lo segnalava molto bene Don Francesco Riccio all’incontro del 19 quando evidenziava la necessità di una politica per la casa che potesse liberare da condizioni di vita disumane tante famiglie Rom con i loro bambini”, si legge nella missiva del Vescovo.
“Quando un bambino muore siamo chiamati a prenderci la responsabilità di fare in modo che certe cose non succedano più. Da tempo si sta parlando del progetto Abramo, che prevedeva l’accesso a case da prendere in affitto. La Prefettura, la Regione si sono spesi molto per questo ma, per tanti ostacoli, non si è riusciti ancora a realizzarlo”, aggiunge monsignor Giuseppe Mazzafaro.
“Serve la scolarizzazione”
Il vescovo sottolinea poi l’importanza di accelerare il processo di liberazione dai campi per evitare future tragedie simili. “Allo stato attuale la scolarizzazione resta l’unica luce accesa sulla vita dei bambini rom e delle loro famiglie che vivono nei campi, una luce che ha illuminato la vita della nostra piccola Michelle”, prosegue il presule nella lettera.
Poi, rivolgendosi alle istituzioni, Mazzafaro aggiunge: “Il nuovo prefetto di Napoli, Michele di Bari (ieri in visita al campo, ndr), in continuità con il suo predecessore, da subito ha preso a cuore ed ha scelto di affrontare il problema dei campi. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro convocato dalla Prefettura con tutte le forze in campo, dai volontari agli organi istituzionali, alla Chiesa”. E, infine, lancia un monito: “Siamo sollecitati dalla memoria di una bambina morta per la disattenzione di una società debole perché piena di pregiudizi e di paura”.