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Blitz anticamorra tra Pianura e Fuorigrotta: tra gli 11 arrestati anche il killer di Antonio Gaetano

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È Emanuele Bruno, 23 anni, il presunto autore dell’omicidio di Antonio Gaetano, conosciuto con il soprannome di “Biscotto”. Il giovane, ferito gravemente in un agguato sul lungomare di Napoli nella notte del 12 marzo 2023, era poi deceduto il 23 marzo all’ospedale San Paolo, dove era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Almeno quattro i colpi esplosi contro di lui, due dei quali lo colpirono all’addome e al collo.

Blitz anticamorra tra Pianura e Fuorigrotta: tra gli 11 arrestati anche il killer di Antonio Gaetano

 

L’omicidio si inserisce nella sanguinosa faida tra i clan Marsicano-Esposito-Calone e Carillo-Perfetto, lotta criminale che ha radici profonde nei contrasti storici di Pianura tra i gruppi Mele e Marfella-Pesce. Secondo gli inquirenti, alla base del delitto ci sarebbe stata una lite personale sfociata poi nell’agguato mortale.

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Nonostante la giovane età, Antonio Gaetano era ritenuto una figura emergente della criminalità organizzata locale, con legami stretti con il clan Calone-Marsicano-Esposito, di cui avrebbe assunto un ruolo di vertice in un momento particolarmente teso della faida. Il blitz della Squadra Mobile della Polizia di Stato, scattato all’alba di oggi tra i quartieri Pianura e Fuorigrotta, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone. Un dodicesimo indagato, al momento detenuto in Francia, è ancora in attesa di notifica.

Tra gli arrestati figurano anche nomi noti alle forze dell’ordine come Emanuele Marsicano, altro baby boss di Pianura, già detenuto, e quattro soggetti coinvolti nel tentato omicidio di Antonio Lago, nipote del boss Pietro Lago, detto “‘o Ciore”: si tratta di Patrizio Cuffaro (1984), Antonio Campagna (1979), Beniamino Ambra (1987) ed Emanuele Bruno (2001). Completano la lista degli arrestati Gennaro Gaetano (1981), Luca Improta (2003), Vincenzo Cuciniello (1997), Emanuele Marotta (1993), Roberto Allocca (1970) e Giuseppe Ambrosio (1970). Bruno, secondo le ricostruzioni degli investigatori, non avrebbe agito da solo nell’omicidio di “Biscotto”, ma con il concorso di altre persone attualmente non identificate.

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