Napoli. Blitz delle fiamme gialle, sgominata banda di narcotrafficanti italo-albanesi. Questa mattina militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di altrettanti membri di un’organizzazione di narcotrafficanti, prevalentemente di origine albanese, dedita al traffico internazionale di droga, con basi operative in Napoli e Roma e ramificazioni in Albania.
In quell’occasione particolare, si individuò e si procedette nei confronti di un sodalizio criminale autore di un giro internazionale di cocaina sull’asse Torre Annunziata – Napoli – Sudamerica. Il sodalizio era capeggiato da Bernardo TAMARISCO. L’uomo fu successivamente condannato per tali fatti a 20 anni di reclusione con sentenza confermata in appello.
L’OPERAZIONE
Dalle intercettazioni ambientali, quindi, eseguite nell’abitazione di TAMARISCO Bernardo risultò che due degli arrestati (COSTABILE Rocco, cognato del TAMARISCO, e GALLO Andrea) avevano acquistato una partita di sostanza stupefacente (hashish) da soggetti di etnia albanese tramite un intermediario napoletano, GROSSO Bruno. Le successive attività di indagine hanno consentito di individuare un’organizzazione criminale, composta da cittadini di etnia albanese e da soggetti napoletani. La banda era particolarmente attiva nell’importazione dall’Albania e dalla Turchia di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti destinate ad alimentare le piazze di spaccio.
Si procede, confronti di GROSSO Bruno, alias Bruno delle mattonelle, titolare di un’azienda operante nel settore del commercio di materiali per l’edilizia, al quale è contestato di avere svolto funzioni di intermediario tra gli acquirenti torresi, GALLO Andrea e COSTABILE Rocco, ed il fornitore albanese, QIBINI Faslli, alias “Vasco”, dimorante a Napoli, coadiuvato in tale attività dal proprio figlio, QIBINI Jonjad, alias Giovanni.
È emerso, quindi , che il QIBINI veniva rifornito da un suo connazionale, MARTANESHI Denis, dimorante a Roma, in stretto contatto con i fornitori di droga operanti nel territorio albanese. L’uomo agiva tramite il fratello MARTANESHI Florian, tra cui BOGO Gerti e HALITI n.m.i.. L’ascolto delle utenze telefoniche in uso agli indagati, nonché i molteplici servizi di osservazione, hanno permesso di effettuare i seguenti interventi repressivi:
– in data 25 aprile 2016, sequestro di kg. 4,582 di eroina e arresto del
corriere PAPA Leonard, di origine albanese;
– in data 30 gennaio 2017, sequestro di kg 65,200 di marijuana e arresto dei
corrieri MARTANESHI Denise VOGLI Bledar, anch’essi albanesi.