Sant’Antimo. Bombe e ancora bombe, un’escalation che sembra senza fine. Ancora paura in città nella notte tra sabato e domenica, con la forte esplosione avvertita anche nelle zone confinanti di Giugliano e Casandrino. L’ordigno questa volta è stato piazzato vicino ad un portone al civico 25 della centralissima via Roma ed ha mandato in frantumi anche le vetrate di due negozi.
Tante le segnalazioni al centralino del 112 con i carabinieri che sono subito intervenuti. Sul posto in pochissimi minuti sono giunti i militari dell’Arma della locale tenenza, coordinati dalla Compagnia di Giugliano, ed i colleghi del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Secondo gli investigatori l’obiettivo del raid non erano però le attività commerciali ma alcuni residenti del palazzo, che non centrano nulla con la criminalità ma hanno legami di parentela con un pentito di camorra. Si sarebbe trattato quindi di un segnale lanciato al collaboratore di giustizia che sta rivelando almeno 20 anni di storia criminale ed intrecci del clan di Pasquale Puca detto ‘o minorenne, così soprannominato perchè la sua affiliazione alla camorra sarebbero avvenuta a 16 anni.
Il capoclan si trova in cella al carcere duro per scontare la condanna come mandante ed esecutore dell’omicidio di Francesco Verde, il temibile ‘o negus, capo dell’omonimo clan ucciso il 28 dicembre del 2007 a Casandrino. Il clan Puca è stato duramente colpito anche dalla confisca di beni per 150 milioni di euro. I presunti destinatari del raid intimidatorio di sabato notte, come riporta Il Mattino, hanno dichiarato agli inquirenti di non aver subito minacce e nemmeno richieste estorsive. Resta altissima l’attenzione delle forze dell’ordine.