Bonifiche, ancora una volta un vergognoso teatrino sulla pelle dei giuglianesi

Giugliano. Immaginate un malato terminale a cui stanno curando gli organi vitali cercando di fare un miracolo. Immaginate che ad un tratto i medici inizino a litigare su chi deve continuare ad operare.

E’ questo in sintesi ciò che sta accadendo a Giugliano nell’area vasta. Un pezzo di terra a ridosso di Parete dove sono concentrate le discariche potenzialmente più dannose della Campania. Lì operavano ecomafiosi reo confessi come Vassallo e sotto accusa come Chianese. Lì lo Stato, dopo averli scoperti, decise di continuare a sversare durante l’emergenza degli anni ’90.

Così nel 2010 dopo che milioni di tonnellate di rifiuti erano state inghiottite dalla terra si decise di nominare un commissario straordinario. Insomma uno che avesse pieni poteri per portare a casa il risultato delle bonifiche. Mario De Biase, questo il nome del prescelto, si assunse così il compito di mettere almeno in sicurezza questo immenso ammasso di monnezza tossica, pericolosa e non.

Tra burocrazia e qualche lentezza, dopo 10 anni i giuglianesi si trovano con la Resit (una discarica di rifiuti definita una bomba ambientale) finalmente ricoperta e messa in sicurezza in modo che (stando a quanto dice De Biase) non possa far più danni. Mentre a Masseria del Pozzo e Novambiente (quest’ultima famosa per aver accolto i fanghi dell’Acna di Cengio) c’è ancora tanto da fare.

Così, nel bel mezzo di questa operazione a cuore aperto, i responsabili dello Stato iniziano a litigare. La Regione accusa il Governo di non aver prorogato il commissariamento senza dire niente a nessuno. Il Governo accusa la Regione di non volersi assumere la responsabilità di procedere da sola alle bonifiche.

Un balletto di responsabilità assurdo sulla pelle dei giuglianesi che dà solo forza a chi vuole il male di questa terra. Uno spettacolo indecoroso soprattutto di fronte agli attacchi subiti negli scorsi mesi da De Biase, a cui è stato distrutto l’ufficio in numerosi raid vandalici e di cui nessuno, Regione e Ministero, si è interessato.

In questa commedia dell’assurdo fanno tutti una pessima figura. Il Governo e soprattuto il Ministro Costa che ancora una volta, come fatto per Taverna del Re, si lava le mani e scarica tutti i compiti sulla Regione. De Luca e i suoi che invece di aspettare l’ultimo giorno potevano sollevare la questione per tempo chiedendo un tavolo a Roma per discutere di cosa e come farlo. In ultimo (e ci dispiace davvero dirlo) ma in tutta questa vicenda è palese l’inutilità di avere dei parlamentari a Roma che parlano di tutto tranne di quello che interessa ai Giuglianesi.

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