Il bonus da 200 euro previsto dal decreto Aiuti, al momento, non include insegnanti e personale Ata con i contratti in scadenza. Dunque tutti i dipendenti della scuola a cui scade il contratto alla fine di giugno rimangono esclusi da questa misura perché, essendo stati occupati fino a giugno non percepiscono la Naspi per quel mese, e allo stesso tempo neppure la busta paga di luglio perché il contratto scade prima.
Bonus 200 euro, l’emendamento dei 5 Stelle
Per sopperire a questa lacuna il Movimento 5 Stelle si sta attivando per proporre un emendamento al decreto e estendere il bonus anche al personale precario della scuola e Ata. “C’è una criticità che va subito sanata, poiché crea ulteriori distinguo tra precari ed incide sulla qualità della vita. Come MoVimento vogliamo soprattutto salvaguardare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori e per tale motivo riteniamo questa modifica urgente”, è quanto dichiarato da Manuel Tuzi, capogruppo M5S della commissione Cultura della Camera e la deputata pentastellata Margherita Del Sesto, prima firmataria dell’emendamento.
Bonus 200 euro, le info utili
Il nuovo bonus sarà erogato quasi alla metà degli italiani, e cioè 31,5 milioni di cittadini. Si tratta di 13,78 milioni di lavoratori dipendenti, 13,7 milioni di pensionati e 4 milioni di altri cittadini, tra cui 900mila percettori di Reddito di cittadinanza ma anche 750mila badanti e colf.
Si tratta di una misura una tantum (cioè che viene erogato una sola volta). Il bonus si troverà direttamente nel cedolino della pensione o nella busta paga, come un aumento. Quindi non si dovrà fare alcuna richiesta. Arriverà con la busta paga di luglio (nel caso dei pensionati, attraverso l’Inps).
Ancora da definire invece il tipo di contributo che verrà dato agli autonomi e ai professionisti, che potrà contare su un fondo da 500 milioni di euro. Servirà un decreto a parte, che sarà messo a punto entro 30 giorni dal ministero del Lavoro.