Bonus 600 euro. Le disavventure per chi ha chiesto il bonus 600 euro all’INPS non sono ancora finite. Se quasi 1 milione di persone che hanno fatto domanda per l’aiuto previsto dal Cura Italia è ancora in attesa di conoscere l’esito, la metà dei richiedenti non riceverà i soldiperché non possiede i requisiti. Ad affermarlo è l’INPS stesso, che ha anche svelato il mistero sui gravi problemi di accesso e la violazione dei dati personali degli utenti di inizio mese.
Inps, domande respinte
Come riporta Money, i problemi con il sito dell’INPS sono iniziati lo scorso 1 aprile, quando è stato attivato il servizio per richiedere il bonus previsto nel decreto Cura Italia. Il portale ha avuto un collasso dopo pochi minuti dalla sua apertura. Qualcuno, poi, ha violato i dati personali di centinaia di persone.
In totale l’INPS ha ricevuto 5 milioni di richieste su 9,5 milioni di utenti che potevano beneficiare del bonus, ma attualmente 900mila domande è ancora in attesa di un esito e Tridico ha annunciato che “la maggior parte saranno rifiutate”.
Bonus: 450mila richieste respinte, l’INPS spiega perché
L’Inps ha respinto la metà delle richieste in attesa e gli utenti, quindi, non riceveranno il bonus previsto dal decreto Cura Italia. Tridico ha reso note le motivazioni per cui l’Istituto di prevenzione sarà costretto a non erogare i 600 euro:
“Per il mondo dello spettacolo sono richiesti almeno 30 giorni lavorativi nel 2019 nella gestione ex Enpals, e molti lavoratori non ce li hanno”.
Iban sbagliato
A questi si aggiungono altri 250mila utenti che hanno fornito il codice IBAN sbagliato per l’accredito del bonus. Dopo un controllo incrociato con ABI, i codici non sono risultati corretti.
In alcuni casi potrebbe trattarsi di “frodi che alcuni intermediari fanno, registrando un lavoratore come potenziale beneficiario, ma mettendo l’Iban di qualcun altro”, in altri, forse la maggioranza, potrebbero essere dei semplici errori di compilazione. Il problema principale è che il sistema attualmente non prevede di modificare i dati inseriti anche se il presidente ha assicurato che “la procedura per fare correzioni sulla domanda verrà rilasciata entro questa settimana”.
Cassa integrazione
Per quanto riguarda la cassa integrazione l’attesa sarà prolungata almeno fino al 30 aprile. Tridico ha affermato che;
“Abbiamo creato una task force con funzionari e dirigenti liquidatori della cassa con un codice unico e un meccanismo che consente di centralizzare la gestione indipendentemente dalla residenza del lavoratore”.