Bonus baby sitter: come funziona, requisiti, a chi spetta, quando arriva

Bonus baby sitter: come funziona, requisiti, a chi spetta, quando arriva. Per l’indennità di 600 euro richiesta dai genitori i requisiti e modalità di richiesta dovrebbero rimanere gli stessi anche per i prossimi mesi, ma la notizia è che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre. A confermarlo è stato lo stesso presidente Conte in conferenza stampa quando ha annunciato l’avvio della fase 2.

Dal 4 maggio ci sarà la riapertura parziale e controllata di determinate attività, e quindi molti genitori torneranno a lavorare in sede. Se le scuole sono ancora chiuse, e lo rimarranno per mesi ancora, a chi lasceranno i figli? Per questo motivo il bonus baby sitter sarà rinnovato anche per i prossimi mesi. Al momento non ci sono dettagli tecnici in merito: bisognerà attendere notizie dall’INPS, ma soprattutto il decreto con tutte le misure economiche.

Le prime istruzioni operative per fare domanda si trovano nella circolare numero 44 del 24 marzo 2020, in cui l’INPS spiega come fare richiesta, i requisiti per ottenere il bonus e come funziona il Libretto Famiglia con cui il bonus verrà erogato. Il bonus è di 600 euro e viene infatti erogato dall’INPS previa domanda, ma è importante ricordare che la misura può essere fruita solo in sostituzione ai congedi parentali.

Bonus baby sitter: a chi spetta

Il bonus può essere usato per pagare le prestazioni delle baby sitter che si sono tenute a partire dal 5 marzo 2020, giorno in cui le scuole sono state chiuse su base nazionale. Destinatari della misura i genitori di bambini fino a 12 anni. In caso di figli con disabilità, invece, non c’è il limite d’età. Il personale sanitario e gli appartenenti alle Forze dell’Ordine avranno diritto a un bonus baby sitter maggiorato fino a 1.000 euro.

Non tutti i genitori che torneranno a lavoro dal 4 maggio possono lavorare in smart working, e anche chi ha la fortuna di potersi dedicare al lavoro agile non può contemporaneamente badare ai propri figli. Per questo la Ministra della Famiglia Elena Bonetti, lavorando insieme al Ministero dell’Economia, ha annunciato la volontà del Governo di reintrodurre il bonus baby sitter che è usato per pagare la baby sitter regolarmente assunte.

Per il personale sanitario e tecnico, ovvero medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica e operatori sociosanitari, e degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, il bonus è incrementato fino a 1000 euro.

Nella domanda, come spiega la circolare n. 44 del 24 marzo 2020 dell’INPS, i genitori dovranno indicare un importo parziale per ciascun figlio fino a 12 anni d’età, ma sempre nel limite della somma massima erogabile. Quindi, per esempio, con due bambini sotto i 12 anni, si dovranno presentare due domande dell’importo di 300 euro.

Nel caso di genitori che non fanno parte dello stesso nucleo familiare, il beneficio verrà riconosciuto al soggetto convivente con il minore.

Bonus baby sitter: requisiti

Il bonus, che viene erogato mediante il libretto famiglia. Ricordiamo che il bonus baby sitter può essere richiesto dalle famiglie con bambini di età inferiore a 12 anni solo in alternativa al congedo parentale. L’INPS ha pubblicato il messaggio numero 1281 del 20 marzo 2020 con le prime istruzioni operative relative alla domanda del bonus baby sitter. L’Istituto chiarisce che il bonus in generale spetta:

  • ai genitori di figli di età inferiore a 12 anni alla data del 5 marzo 2020;
  • anche in caso di adozione e affido preadottivo;
  • oltre il limite d’età di 12 anni, in presenza di figli con handicap in situazione di gravità, purché iscritti a scuole di ogni ordine grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.

Nel dettaglio, il bonus spetta sia ai lavoratori dipendenti privati, ai lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS, e ai lavoratori autonomi (iscritti e non all’INPS, ma nell’ultimo caso subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali).

Il discorso è diverso per i lavoratori dipendenti pubblici appartenenti alle seguenti categorie:

  • medici;
  • infermieri;
  • tecnici di laboratorio biomedico;
  • tecnici di radiologia medica;
  • operatori sociosanitari;
  • personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Per le categorie di lavoratori dipendenti pubblici appartenenti alla sanità o alle Forze dell’Ordine, quindi chi è in prima linea in questa emergenza sanitaria ed economica, il bonus arriva fino a 1.000 euro, è erogato dall’INPS mediante il libretto famiglia, con riferimento alle prestazioni rese a partire dal 5 marzo.

Il bonus non può essere usufruito se:

  • l’altro genitore è disoccupato/non lavoratore o con strumenti di sostegno al reddito;
  • se è stato richiesto il congedo parentale per Coronavirus.

Invece è possibile cumulare il bonus baby sitter con le seguenti agevolazioni:

  • i permessi 104 estesi per Coronavirus;
  • il prolungamento del congedo parentale per figli con disabilità grave.

 

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