Per il terzo anno consecutivo il cammino dei Briganti Napoli ai playoff di Terza Divisione FIDAF si ferma ai quarti di finale. E come l’anno scorso è una squadra siciliana a far terminare bruscamente i sogni di gloria dei partenopei, sconfitti per 14-6 sul terreno casalingo del Briganti Field. È stata una partita dai due volti, equamente suddivisi tra primo e secondo tempo, ma con una costante comune: l’incapacità da parte dell’attacco dei Briganti di percorrere “the longest yard”, la yard più lunga che separa il campo dalla end zone avversaria. La formazione dell’offensive coordinator Amedeo Carpentieri è arrivata per ben quattro volte a ridosso della segnatura, senza però riuscire a mettere a segno dei punti che avrebbero potuto facilmente essere decisivi.
Nel primo tempo le due squadre sembrano equivalersi: la difesa napoletana fa buona guardia, impedendo all’attacco etneo di mettersi in mostra. L’attacco dei Briganti riesce invece a rendersi pericoloso in più occasioni. È il running back Gianni Lucarelli l’uomo che conduce la carica dei suoi, riuscendo a farsi strada tra le maglie della seppur ottima difesa degli Elephants. I nove condotti dal quarterback Andrea Ausiello riescono ad arrivare in red zone per due volte: la prima vengono respinti indietro da un fallo, mentre la seconda non riescono a chiudere un terzo down e corto e si fanno chiudere dagli avversari. Entrambi i drive si concludono con un field goal piazzato tra i pali che porta il punteggio all’intervallo sul 6-0 per i Briganti.
La situazione cambia però nel secondo tempo: gli Elephants iniziano a prendere le misure ai Briganti, impedendo ogni iniziativa dell’attacco e trovando i punti deboli della difesa. Il running back degli Elephants, Lombardo, prende l’iniziativa e per due volte va a segno, ribaltando letteralmente la situazione, che si porta sul 14-6 per i catanesi. I Briganti non si arrendono e ci riprovano in attacco poiché con un touchdown e una trasformazione da due punti troverebbero il pareggio. Ma non riescono in quello che gli Elephants hanno fatto benissimo: adattarsi agli avversari e trovare il modo di superarli. Per due volte Ausiello e i suoi percorrono tutto il campo, per due volte arrivano nelle immediate vicinanze della end zone, per due volte si bloccano lì e non riescono a varcare la linea decisiva: la partita termina con una victory formation degli Etnei, tra le lacrime dei Briganti.
Terminata la stagione, è tempo di bilanci. Nonostante l’amaro sapore della sconfitta e la consapevolezza che il cammino ai playoff si sia interrotto ancora allo stesso punto, la squadra è migliorata tanto rispetto all’anno scorso, soprattutto in esperienza e in maturità. Alcuni giocatori sono cresciuti notevolmente, altri hanno consolidato il loro ruolo di leader in mezzo al campo, altri ancora si sono uniti alla squadra solo quest’anno ma hanno già dimostrato di poter essere utili alla causa e di poter ambire a un posto tra gli starter. Quello che manca ai Briganti, probabilmente, è un po’ più di consapevolezza dei propri mezzi. La coscienza di poter ambire a stare tra i migliori, di potersela giocare con qualsiasi avversario di Terza Divisione. Se l’anno prossimo la squadra riuscirà a fare quel passo, a percorrere quella “longest yard”, nessun traguardo potrà più essere precluso.