Confermato dalla Cassazione il primo verdetto che vede passare in giudicato una condanna per bullismo ai danni di quattro ex studenti campani che si sarebbero resi protagonisti di “atti persecutori” ai danni di un loro compagno di classe. I fatti risalgono al 2009 ed hanno avuto come scenario l’Istituto Professionale “Manfredi Bosco” di Alife, nel casertano.
La vittima, per paura delle conseguenze, non si era ribellata alle violenze e ai soprusi ma, dopo due anni di vessazioni, chiese alla famiglia di trasferirsi in Piemonte. Nell’argomentare il verdetto la Cassazione ha ritenuto solide le dichiarazioni del giovane, corroborate anche dalla presenza di un filmato, realizzato con il cellulare da uno dei ragazzi che partecipava alle aggressioni.
I fatti sono venuti a galla quando la vittima è stata ferita ad un occhio ed ha avuto bisogno di cure mediche specifiche. La Corte Suprema, inoltre, concorda con i giudici della Corte D’Appello per i minorenni di Napoli, che avevano puntato il dito anche contro la scuola: “Il clima di connivenza e l’insipienza di quanti, dovendo vigilare sul funzionamento dell’istituzione, non si accorsero di nulla”.
Gli imputati sono tutti originari di Piedimonte Matese (CE): Giuseppe Comparone, Antonio Faraone, Crescenzo Musto, Emiliano Raucci.