Caffè macchiato, la difesa: “I pm hanno sbagliato a fare i conti”

Prosegue in aula il processo “Caffè macchiato” al clan Mallardo. L’udienza di questa mattina ha visto la deposizione di consulenti tecnici della difesa che hanno fatto la ricostruzione patrimoniale degli imputati. I pm contestano agli imputati non solo di aver imposto il caffè Seddio ai bar del comprensorio, ma anche di fare da prestanome al clan.

LE RICOSTRUZIONI PATRIMONIALI – Nello specifico hanno proferito consulenti tecnici di due imputati: Russo e Capriello. I legali del gruppo Seddio, gli avvocati Giuseppe e Vittoria Pellegrino, hanno invece preferito depositare relazioni scritte a riguardo per smentire la ricostruzione del pm. Secondo i consulenti le analisi sui patrimoni fatte dalla procura sono “approssimative e superficiali”. Persino le verifiche sui conti correnti conterrebbero degli errori. Le indagini della procura avevano rilevato una sproporzione tra redditi e risorse finanziarie rispetto ai possedimenti. Insomma, i beni posseduti non erano congruenti ai redditi dichiarati.

LA PROSSIMA UDIENZA – Questa mattina non era presente in aula il pm Maria Cristina Ribera. La prossima udienza si terrà il 24 novembre con la requisitoria finale del pm e il processo potrebbe dunque volgere al termine. La dottoressa Ribera potrebbe già in quella data richiedere le condanne per i diversi imputati, tra cui Feliciano Mallardo, Michele Palumbo, D’Alterio Giuseppe, D’alterio Carloantonio, accusati di associazione a delinquere di stampo camorristico, concorso esterno, intestazione fittizia di beni da parte di prestanome.

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