A ucciderlo un morso di “ragno violino”. Il 45enne Massimiliano Stara è deceduto dopo essere stato punto a Capoterra dall’aracnide. La puntura fatale l’ha ricevuta a giugno mentre lavorava in un campo.
La morte di Stara è arrivata dopo un lungo calvario durante il quale ha lottato per salvarsi dalle gravi conseguenze provocate dal morso dell’aracnide. La puntura del pericoloso ragno, infatti, gli ha prima consumato i tessuti delle gambe e dei muscoli, poi ha compromesso fegato, reni e polmoni.
Titolare di un negozio di articoli ortopedici in via Sant’Alenixedda, era stato intervistato lo scorso 3 agosto dal giornalista Antonello Lai nella trasmissione “Zona Franca”. Le gambe erano devastate dalla puntura del ragno: l’uomo aveva raccontato di non essersi nemmeno accorto di essere stato punto da un ragno, mentre rimetteva a posto la sua nuova casa di Capoterra, quando si è sentito male ed è stato trasportato al pronto soccorso, a Cagliari.
Dopo il ricovero in ospedale, il 45enne sembrava essersi ripreso, ma si è verificata una ricaduta e il suo cuore oggi ha smesso di battere. Inizialmente si era formata una bolla sulla gamba dalla quale fuoriusciva del liquido. Andato in ospedale i medici gli avevano confermato che era stato morso da un ragno “violino” che, insieme all’argia, in Sardegna è uno dei più velenosi.
Dall’ospedale Santissima Trinità fanno sapere che la sua morte non sarebbe riconducibile direttamente ai danni provocati dalla puntura di ragno. Massimiliano Stara, infatti, soffriva anche di altre patologie. Durante il primo ricovero, i medici avevano riscontrato una serie di problemi che già conoscevano. Stara era stato visitato in ospedale per alcune patologie già dal 2012 e il suo quadro clinico complessivo era compromesso.