Caivano, cuginette prese a sassate e poi abusate: “Stai zitta, non muoverti”

Un 18enne, un 19enne e sette minorenni. Sono i componenti del branco che ha abusato delle due cuginette di Caivano, raggiunti ieri da un’ordinanza di custodia cautelare. I maggiorenni finiti in carcere sono Pasquale Mosca di Frattaminore, detto Paky, e Giuseppe Varriale di Acerra.

Abusi sulle cuginette, chi sono gli arrestati

Così come riporta Cronache di Napoli, oltre a Mosca e Varriale, tra i membri del gruppo che ha abusato delle due ragazzine c’è anche un altro 18enne, all’epoca dei fatti però ancora 17enne. Si tratta di Antonio V, anche lui di Frattaminore. Per un altro, invece, si sono aperte le porte della comunità. Si tratta di D. A., 14enne nato a Napoli. Sono finiti nel carcere per i minori G. M., 16enne di Frattaminore, C. M., 16enne di Frattaminore, M. I., 15enne nato a Capua. F. P. B., 15enne di Acerra, G. V., 15enne di Frattaminore.

Le cuginette lapidate e poi violentate

L’inchiesta è partita da un messaggio, quello che un amico avrebbe inoltrato al fratello di una delle due cuginette per avvertirlo della rete di abusi in cui era caduta la coppia di ragazzine, una di 10 e l’altra di 12 anni. «Apri gli occhi con tua sorella perché ha dei video sporchi con dei ragazzi, io sono un tuo amico». Nasce così l’indagine dei carabinieri che porterà a scoperchiare il vaso di pandora degli orrori, l’ennesimo, consumato tra le strade del Parco Verde di Caivano.

I militari dell’Arma esaminano i filmati. Si segue la pista della pedopornografia. I video finiti sotto la lente di ingrandimento degli investigatori e della Procura sono cinque. L’incubo inizia quando una delle due vittime, la più piccola, decide di avviare una relazione con ragazzo conosciuto su Tik Tok. Si tratterebbe del 18enne Pasquale Mosca. Con lui intrattiene rapporti sessuali. Da lì sarà un’escalation di violenze e abusi durate due mesi che coinvolgerà anche la cuginetta più grande.

L’orrore si consuma in due zone principali: la prima  una “capanna abbandonata” all’interno della villa comunale e la seconda è una “casupola” situata nella zona dei “Cappuccini”. Gli episodi di violenza sono innumerevoli. Le ragazzine non vengono solo stuprate, ma in alcune circostanze anche picchiate. La più piccola viene lapidata (cioè presa a sassate) prima di essere condotta nella “capanna” e costretta a subire violenze dal branco.

Il racconto: “Fermati, mi fai male”

A riportare alcuni stralci delle dichiarazioni della giovane vittima è Il Roma: «Mi ricordo che Paky (Pasquale Mosca, ndr) mi muoveva la testa per farmi fare sesso orale, io cercavo di togliermi, lui diceva “statti zitta” e continuava a muovermi la testa. Io continuavo perché avevo paura, c’erano tutti i suoi amici e di solito avevano sempre delle cazzottiere nei marsupi, avevo paura che potevano usarle».

Per sfuggire agli abusi, le due cuginette decidono di spostarsi dalla zona della “capanna” a quella dei “Cappuccini”, nei pressi della villa comunale. Ma il copione non cambia. “Paky” si ripresenta, questa volta in compagnia di un secondo gruppo di balordi. Il racconto è affidato alla cuginetta: «Un giorno Paky le aveva sottratto il telefono e usandolo come esca l’aveva costretta a seguirlo fino a una casetta abbandonata. Lì l’aveva costretta a praticargli sesso orale».

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