Caivano, disastro ambientale: fumi tossici e cono di ricaduta. I rischi per la salute

Uno scenario infernale quello a cui stanno assistendo gli abitanti dell’area Nord di Napoli e dell’Agro Aversano, a causa del maxi rogo che si è propagato nelle prime ore del pomeriggio a Pascarola, zona industriale di Caivano, a quanto pare, in un centro di stoccaggio dei rifiuti. La nube nera si è rapidamente allargata, rendendosi visibile in tutta la zona, anche a distanze importanti, e causando sgomento e paura tra i cittadini.

Ma cosa rischiano i residenti di Caivano e di tutti i paesi limitrofi? Sono tanti i rischi ai quali le persone sono esposte nel respirare queste sostanze. In primo luogo, quelli causati dalla concentrazione delle polveri inalabili, a cominciare dalla micidiale PM10 che penetra nelle vie aeree inferiori con una cospicua percentuale al di sotto della laringe, fino ad arrivare al polmone profondo. Queste, una volta a terra, stimolano i recettori irritativi e vanno a determinare eventi infiammatori a livello di mucose, con la tendenza dei bronchi a ostruirsi. Nei soggetti predisposti, ovvero coloro che già soffrono di disturbi asmatici o broncopolmonari, si può arrivare a vere e proprie crisi asmatiche di varia entità.

Poi vi sono i rischi legati alla diossina, che è scientificamente accertata come sostanza tossica anche per l’uomo. La sostanza infatti può determinare effetti, anche in tempi ritardati rispetto all’esposizione, sul sistema cardiovascolare, sul tratto gastrointestinale, sul fegato, sul sistema nervoso e sul sistema endocrino. Contatti ripetuti o prolungati con la cute possono causare dermatiti, mentre nel tempo potrebbero insorgere neoplasie (tumori) negli organi coinvolti nella respirazione oppure altre malattie come polmoniti, bronchiti ed edemi polmonari.

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