È Domenico Bervicato il presunto assassino di Antonio Natale, il giovane del Parco Verde trovato senza vita – dopo diversi giorni di ricerca – in un fondo agricolo tra Caivano e Acerra. Era l’ottobre del 2021 e il caso attirò l’attenzione anche dei media nazionali. Prima del tragico ritrovamento, la madre lanciò diversi appelli urlando contro il muro di omertà del rione, noto alla cronache come la più grande piazza di spaccio d’Europa.
Anche Antonio – come hanno ricostruito gli inquirenti – era finito in quel brutto giro ed è stato trovato proprio qui il movente che si cela dietro l’omicidio. Bervicato avrebbe ucciso il giovane, che all’epoca aveva solo 22 anni, per punirlo dopo che questi aveva sottratto armi, droga e denaro al gruppo criminale. Esplosi contro di lui tre colpi di pistola che lo raggiunsero alla testa ed al torace. Poi l’occultamento del cadavere e il tentativo di trasformare quella morte in un ennesimo caso di lupare bianca. Tentativo non riuscito proprio per la grande attenzione mediatica che il caso ha attirato.
Dopo una breve esperienza di lavoro come pizzaiolo in Germania, Antonio era tornato a Caivano a causa del lockdown. Qui si era però avvinato al giro di droga e soldi in apparenza facili. Più volte la famiglia aveva provato ad allontanarlo ed era arrivata persino a denunciarlo (preferendolo in carcere ma vivo). Purtroppo non ha fatt0 in tempo. E quello che sembrava un copione già scritto si è realizzato. Ad arrestare Domenico berciato questa mattina i Carabinieri di Castello di Cisterna su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli. L’accusa è di omicidio e di detenzione e porto di arma da sparo, aggravati dal metodo mafioso. Sempre legati alla detenzione e allo spaccio di droga altri arresti che si sono avuti nei mesi scorsi all’interno dello stesso gruppo familiare.