Antonio Golino è morto schiacciato mentre lavorava nell’area industriale di Pascarola a Caivano, nella “M & C”, importante azienda che affetta e confeziona prosciutti per tutti i supermercati italiani. Nello stesso momento in cui è avvenuto il tragico incidente erano in servizio anche la madre e il fratello.
Caivano, l’urlo di Antonio prima della morte: spirato davanti a madre e fratello
Emergono nuovi dettagli sulla tragedia di Antonio Golino. Il giovane di Marcianise era in una delle celle frigorifero dell’azienda quando una grossa pila di bancali di prosciutti e salumi ha improvvisamente ceduto travolgendo la vittima. Mentre avveniva l’incidente, il giovane ha urlato, ed è stato sentito dalla madre e dal fratello, che disperati hanno chiamato i soccorsi. Quando carabinieri e pompieri sono giunti sul posto hanno dovuto rimuovere i bancali prima di recuperare il corpo del giovane ormai senza vita. Le operazioni di rimozione sono durate circa due ore.
Dai primi accertamenti sembra che dispositivi e strumenti per la protezione lavorativa vi fossero e fossero tenuti regolarmente. Le indagini dovranno accertare se c’è stato qualche errore nel carico dei bancali, se dunque fossero stati caricati di più rispetto al peso previsto.
Golino, hanno stabilito i carabinieri della Compagnia di Caivano, non era dipendente della “M & C”, ma di una ditta che si occupa di imballaggio, trasporto e spedizione, su cui sono in corso verifiche per accertare se la proprietà fosse la stessa dell’azienda di insaccati.