Poche bracciate prima di morire. Sono circa le 16 nel Delphina Sporting Club di Caivano. Mario Riccio sta facendo gli allenamenti di nuoto, come ogni martedì e giovedì della settimana, insieme ad altri amici. Qualcosa però non va. Le bracciate non sono le stesse. Il suo istruttore, Mario Carbone, se ne accorge, lo tira fuori dalla vasca.
Inizia l’incubo: Mario non dà segni di vita. Le attività di allenamento si interrompono, altri istruttori e altri atleti si radunano intorno a bordovasca. Cominciano le operazioni di soccorso. Si tenta la respirazione bocca a bocca, il massaggio cardiaco. Poi si decide di chiamare il 118: il personale sanitario ricorre all’uso del defibrillatore per riportare in vita il 17enne. Nulla da fare: il giovanissimo atleta è morto.
Sul caso indagano i militari della Compagnia di Casoria, che dovranno appurare eventuali responsabilità. Il corpo di Mario sarà sottoposto ad esame autoptico presso il Policlinico di Napoli: bisognerà capire se la morte cardiaca, sopraggiunta ieri in piscina, era diagnosticabile e se la struttura sportiva ha adottato tutte le misure di sicurezza e di pronto intervento per salvare la vita del giovane.
Mario, nuotatore agonista, tesserato con la società Acquachiara del presidente Franco Porzio, era molto benvoluto in città. Il suo sogno era quello di diventare un grande atleta. Su Facebook spuntano foto in piscina, persino una con il campione olimpico Massimilano Rosolino. Originario di Casoria, Mario viveva a Casalnuovo da sette anni. E’ figlio di un professionista titolare di un noto studio di commercialista in città. La notizia del suo improvviso decesso ha lasciato tutti increduli. Dopo l’esame autoptico, la salma sarà restituita ai familiari per la celebrazione delle esequie.