Caldoro a Teleclubitalia: “In Campania c’è bisogno di un commissario per l’emergenza”

Stefano Caldoro è intervenuto nel corso di “Tg club speciale Coronavirus” di questo pomeriggio. Il consigliere regionale della Campania ha ribadito l’idea che secondo lui in Campania è necessario “costruire unità di crisi che abbia più poteri e più forze. Siamo l’ultima regione italiana nel numero di tamponi effettuali. I tempi di analisi sono troppo lunghi: abbiamo ancora pochi laboratori che analizzano. Ci sono almeno 7 laboratori convenzionati che potrebbero aiutare e hanno dato la disponibilità. Bisogna poi avere attrezzature e macchinari in tempi rapidi. Bisogna avvalersi di una squadra in grado di decidere con celerità. La nostra proposta nasce da elementi studiati: bisogna avere commissari con pieni poteri per risolvere alcuni specifici problemi”. 

Relativamente alla lettera che ieri De Luca ha inviato a Conte, Caldoro ha detto: “Sono molto allarmato, ho letto una risposta durissima della protezione civile che ha smentito De Luca. E’ incredibile. La protezione civile elenca tutte le forniture date alla regione: dicono 800mila mascherine. E’ sconvolgente in questo momento una situazione del genere. C’è qualcuno che in questo momento o sta mentendo o non ha il controllo della situazione. La risposta della protezione civile è molto dettagliata e smentisce quanto detto da De Luca”.

Relativamente alla situazione sanitaria in Campania, Caldoro ha commentato: “le carenze di oggi sono dovute al governo di questi 5 anni. 5 anni sono tanti per organizzare l’emergenza, urgenza, per realizzare i 550 posti di terapia intensiva invece ne avevamo solo 300 effettivi. Oggi ci stiamo preoccupando di realizzarne rapidamente altri 150. Questi sono i numeri di questi 5 anni, andare indietro non ha senso”. 

“Sono preoccupato di cosa accadrà dopo questa emergenza – ha continuato l’esponente del centrodestra campano – perchè, da come vedo, sul piano delle risorse e del rilancio economico si vuole agire su un pezzo di risorse che sono destinate al Mezzogiorno e cioè le risorse dei fondi europei che per l’80% sono dedicate al sud. Si sta discutendo di utilizzare questa parte di risorse su tutto il territorio nazionale. Questo sarebbe per noi un colpo molto duro”. 

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