Negano di aver mai conosciuto Giuliano Pirozzi, il pentito del clan Mallardo e “si riservano di voler guardare gli atti prima di prendere qualsiasi decisione”. Così reagiscono i commercianti della Comer, tirati in ballo dal collaboratore di giustizia. Secondo Pirozzi, Salvatore D’Alterio, che gestiva il mercato per conto di Picardi qualche anno fa, era riuscito ad ottenere dal Comune la gestione del mercato ortofrutticolo ed un ufficio presso la sede stessa per le vicende amministrative.
Secondo Pirozzi però quell’ufficio veniva utilizzato dai componenti del clan per le riunioni di camorra. Pirozzi di fatto, non tira in ballo i commercianti, ma solo gli affiliati del clan che avevano preso possesso di una stanza-ufficio per pianificare la gestione criminale del comparto.
Intanto dall’ordinanza emergono altri particolari, come l’eccessivo aumento della frutta al consumatore. Una catena incredibile che nasce dal comperare la frutta a pochi centesimi a rivenderla invece a prezzi alti per tamponare le tangenti che molti commercianti erano costretti a pagare al clan Mallardo. Un aumento di non poco conto che alla fine andava a danno del consumatore, costretto a ripagare con moneta i soprusi di un clan famelico.
Domani intanto si terranno gli interrogatori di garanzia degli imputati dell’operazione Gea condotta dalla direzioni investigativa antimafia.