Camorra. Casse della Vanella Grassi all’asciutto, patto con i Di Lauro

Nuovi ras in ruoli chiave, tutti giovanissimi (poco più che 20enni), dopo faide e blitz delle forze dell’ordine, ma le casse sono all’asciutto. Temi difficili e di riassetto per la Vanella Grassi di Secondigliano, cosca indebolita da faide e blitz. Dal 2012 c’è stato un ricambio continuo con le nuove leve ed ora ci sono nuovi personaggi in ascesa.

E’ lo scenario interno ai “Girati” che emerge dalle ultime informativa come racconta Cronache di Napoli. Il gruppo si sarebbe lasciato alle spalle infatti le turbolenza causate dalla catture di Diego Colurcio e Umbero Accurso però adesso il problema sarebbe la mancanza di liquidità. Le forze dell’ordine hanno dato un duro colpo alle piazze di spaccio ‘vanelliane’.

La vera mazzata sarebbe stata però l’uccisione di Francesco Angrisano, ucciso in un agguato nell’agosto 2016 al Lotto G. I killer uccisero il 30enne soprannominato “Cioppetto” vicino casa sua. Per gli inquirenti il giovane era destinato a diventare uno dei capi del clan di Secondigliano. Dopo 3-4 mesi da quel raid, si registrano le fibrillazioni con stese, aggressioni e pestaggi a Scampia. Sono mesi violenti in cui succede di tutto. In quel periodo c’è anche lo scontro con i Cancello, fino all’arresto dei fratelli Elia e Maurizio.

Ed in questo contesto di problemi di liquidità sarebbe nato un un nuovo patto con i Di Lauro. Negli ultimi giorni i referenti della Vanella sarebbe stati al Rione dei Fiori per chiedere sostegno. Proprio nelle ultime settimane al cosiddetto “Terzo Mondo” sarebbero ritornati alla ribalta gli uomini un tempo padroni dell’area nord. Qualcuno avrebbe segnalato anche il ritorno del superlatitante Marco Di Lauro nella storica roccaforte.

Secondo le forze dell’ordine questo sarebbe insomma il nuovo ‘asset’ della camorra nell’area nord: Vanella Grassi forte a livello militari ma con problemi di cassa, e Di Lauro senza problemi di liquidità ma interessati a rafforzare l’alleanza. Armi e droga in cambio di denaro per pagare le mesate ai familiari dei detenuti.

 

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