Sequestrato il patrimonio di un esponente del clan Gionta. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, all’esito di un’attività di indagine patrimoniale, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro di prevenzione finalizzato alla confisca, di quote societarie, autoveicoli e motoveicoli, emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione, volto a contrastare l’azione delittuosa delle consorterie criminali di matrice mafiosa radicate nel territorio della provincia a sud di Napoli.
Tale attività si inserisce in un contesto che ha come referente l’organizzazione criminale di tipo camorristico Gionta, operativa sul territorio di Torre Annunziata e zone limitrofe, dedita ad una pluralità di reati. Nel corso di varie attività investigative è stata riconosciuta l’esistenza del clan che “governa” il territorio di Torre Annunziata gestendo su scala internazionale il traffico di stupefacenti e le numerosissime piazze di spaccio locali, come attestano i numerosi provvedimenti giudiziari in cui vengono riconosciute le dinamiche del clan, gli interessi economici, la sua evoluzione criminale, i rapporti, le alleanze, le guerre di camorra con altri gruppi criminali.
Tanto è confermato anche dagli esiti investigativi che hanno accertato il sistema delle puntate attraverso cui venivano programmati gli acquisti dall’estero di ingenti quantitativi poi distribuiti ai quotisti ed immessi sulle piazze locali. Dopo la guerra di camorra con il gruppo dei Gallo Cavalieri, il clan Gionta acquisiva il monopolio della vendita e diffusione della sostanza stupefacente, gestendo capillarmente tutti i punti di spaccio cittadini, controllati dal sodalizio che sul territorio aveva avviato una vera e propria microeconomia alternativa a quella legale. Nel corso degli anni Palazzo Fienga, storica roccaforte dei Gionta, è divenuta un centro di riferimento di qualsiasi tipo di sostanza a prezzi competitivi, in alternativa al mercato fiorente di Scampia.
L’indagine patrimoniale, condotta d’iniziativa dal citato Nucleo, al termine dei numerosi accertamenti ha consentito di eseguire sequestri patrimoniali di beni nei confronti del pregiudicato Catello Buondonno, 31enne di Torre Annunziata, inserito nel pericoloso contesto associativo dei Gionta, dedito al traffico internazionale di stupefacenti. In particolare, il Buondonno risulta inserito stabilmente nel gruppo criminale, collegato al clan Gionta, capeggiato da Cirillo Giuseppe e Sperandeo Raffaele, con la funzione di coordinare e dirigere le operazioni di acquisto dello stupefacente in Spagna ed Olanda per la successiva rivendita nel territorio nazionale.
Le investigazioni hanno documentato: la natura illecita del denaro utilizzato dall’interessato per l’acquisizione dei beni mobili in sequestro, derivante dal coinvolgimento dello stesso nel citato contesto associativo; la sproporzione tra i redditi e le attività economiche svolte dall’interessato, rispetto ai beni mobili di cui il medesimo e il suo nucleo familiare avevano la disponibilità.
I beni sottratti al patrimonio illecitamente accumulato da Catello Buondonno e suoi familiari, sono una quota sociale, un autoveicolo ed uno motoveicolo, per un valore complessivo di circa 21 mila euro.