Miano. Rivelazioni importanti di Carlo Lo Russo, il boss del clan dei “Capitoni”, oggi collaboratore di giustizia. Secondo quanto riporta Il Mattino, a generare quella che sarebbe stata una delle più sanguinose faide degli ultimi anni a nord di Napoli fu un affronto che Walter Mallo e Pierino Esposito fecero sotto casa sua: “Pietro Esposito e Walter Mallo vennero a sparare sotto casa mia. Lui e il suo gruppo – ha continuato il pentito – fecero una stesa sotto casa, urlando che io ero un drogato e che non potevo avere alcuna ambizione sui traffici di droga alla Sanità”.
Un affronto che il boss dei Capitoni non avrebbe digerito. Per questo avrebbe armato Luigi Cutarelli, con una pistola calibro 45, chiedendogli la testa di Pierino Esposito, ucciso poi sotto i colpi dei sicari nel 2015 nel rione Sanità. La guerra si sarebbe poi sviluppata nei mesi successivi, con il fallito agguato ai danni dello stesso Walter Mallo. Il passo falso che però ha portato all’arresto di Carlo Lo Russo e dei suoi colonnelli è stato l’omicidio di Pasquale Izzi, estraneo alla faida di camorra e vittima di un regolamento di conti interno alla cosca.