Le mani del clan dei Casalesi sulla distribuzione alimentare. I Carabinieri del R.O.S. e la Polizia penitenziaria del NIC hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 12 soggetti. Sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, riciclaggio e intestazione fittizia di beni.
Operazione Scettro, le mani del clan dei Casalesi sui supermercati: 12 misure cautelari
Le indagini si sono svolte tra febbraio 2016 e maggio 2019. Gli investigatori hanno documentato come Filippo Capaldo, nipote ed erede designato di Michele Zagaria, fino alla sottoposizione al regime carcerario ex art. 41 bis, con la collaborazione dei fratelli Nicola e Mario Francesco e dei sodali Paolo Siciliano e Alfonso Ottimo, abbia diretto il clan assumendo una posizione dominante nel settore della grande distribuzione alimentare.
In questo contesto LA DDA ha accertamento la presenza della famiglia Capaldo nel settore dei supermercati. Tra i nomi spuntano quelli di “Distribuzione Siciliano S.r.l.” operante nel commercio all’ingrosso, nelle catene di supermercati “Pellicano” e “Jolly Market” presenti con 21 punti vendita nella provincia di Caserta. Ma i tentacoli dela camorra casalese si allungavano anche alle aziende produttrici di beni alimentari. Tra di esse “Ovopiù di Gravina Giuseppe srls” e “I sapori di Bufala srls”, la “3K srls” impresa attiva nella produzione e commercializzazione di prodotti in plastica destinati all’uso alimentare nonché nella “Santa Maria srl”. Quest’ultima utilizzata per continuare a distribuire il latte a marchio Parmalat in territorio casertano dopo la confisca della “EUROMILK srl”.
Investimenti a Tenerife
I Capaldo non si fermavano però al territorio nazionale. Le indagini hanno documentato anche la presenza di investimenti a Tenerife, ove dalla primavera del 2017 hanno avviato un’attività di noleggio veicoli. Tra i provvedimenti emessi risultano quattro misure interdittive della sospensione dall’esercizio dell’impresa ex art. 290 c.p.p. per anni uno, nei confronti di altrettanti quattro soggetti titolari di aziende riconducibile all’organizzazione investigata.
I nomi
Tra gli arrestati figurano i fratelli Capaldo. Presenti anche due donne: si tratta di Viola Ianniello di Maddaloni e Michela Di Nuzzo di Maddaloni. Di seguito l’elenco completo delle persone destinatarie delle misure cautelari.
- Arresto in carcere:
Capaldo Filippo 1977 Casapesenna
Capaldo Nicola 1981 Casapesenna
Capaldo Mario Francesco 1992 Casapesenna
Di Nuzzo Michela 1986 Maddaloni
Ianniello Viola 1964 Maddaloni
Ottimo Alfonso 1965 Frignano
Siciliano Paolo 1964 Capodrise
- Arresti domiciliari:
Mercola Giovanni 1976 Caserta
- Interdittiva per 1 anno dell’esercizio di impresa:
Chirico Francesco 1993 Aversa
Colella Anna 1971 Frignano
Gravina Giuseppe 1988 Santa Maria Capua Vetere
Oliviero Giovanni 1987 Cercola
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