Non si placano i venti di protesta che spirano contro il caro carburante. Dopo i blocchi di ieri sera nei pressi dell’A1 e dell’A30, l’associazione “Trasporto Unito” annuncia nuove mobilitazioni nelle prossime ore. Nella sola giornata di oggi sono stati 5mila i tir e i camion fermi nei depositi in tutta la Campania. Un danno importante alla filiera distributiva in attesa dell’incontro decisivo di domani tra le tutte le sigle dell’autotrasporto riunite in Unatras e il Ministero dei Trasporti.
Campania, autotrasportatori sul piede di guerra: 5mila tir e camion fermi oggi
I sit-in di ieri sera lungo l’A1, all’altezza di Caserta Sud, e lungo l’A30, nei pressi di Nola, sono soltanto un assaggio di quello che potrebbe avvenire nei prossimi giorni. La protesta, che ha previsto blocchi stradali e riduzioni di carreggiata, è rientrata grazie all’intervento e alla mediazione della Polizia stradale.
La situazione, in assenza di soluzioni, resta incandescente. “Non siamo dei folli, lo dice anche il Governo che i rincari del carburante sono ingiustificati – spiega Antimo Canturano, presidente campano di “Trasporto Unito” -. Per questo stiamo protestando e continueremo fino all’incontro di domani con il vice-ministro Bellanova. Poi in base alle risposte decideremo se e come proseguire la mobilitazione”.
Caturano spiega che “ad oggi i mezzi pesanti fermi in deposito in tutta la Campania sono circa 5mila“. Poi aggiunge: “E’ una sorta di sciopero che proseguirà fino almeno alla riunione di domani (col Ministero dei Trasporti, ndr), poi valuteremo il da farsi, ma di certo è giusto protestare perché la situazione è insostenibile. Come si fa ad andare avanti con il gasolio a 2,50 euro al litro? Il Governo ha l’obbligo di intervenire anche perché metà del prezzo è generato fa accise e altre tasse”.