Campania, da lunedì barbieri e parrucchieri verso la chiusura: rischio abusivismo

E’ la principale novità introdotta dal nuovo decreto Draghi per le zone rosse: barbieri, parrucchieri e centri estetici costretti ad abbassare le serrande. Se la Campania passasse in zona rossa, da lunedì 8 marzo migliaia di piccoli commercianti dovranno chiudere.

Campania, barbieri e parrucchieri verso la chiusura

Oggi la cabina di regia di Governo e Cts, nell’ambito del monitoraggio settimanale, deciderà la nuova mappa dei colori in Italia. Campania ed Emilia Romagna sono le due realtà territoriali con gli indici di contagio e l’indice di trasmissione più preoccupanti. Napoli e la sua area metropolitana presentano dati in netto peggioramento da dieci giorni. Il bollettino regionale giornaliero diffuso dall’Unità di Crisi documenta un incremento quotidiano di più di 2mila nuovi casi.

Appare inevitabile il passaggio in zona rossa. A quel punto scatterebbero i divieti previsti per la fascia di rischio più alta. Divieto di mobilità, chiusura di centri commerciali, gioiellerie, negozi di abbigliamento, parrucchieri, barbieri e centri estetici. Una decisione che crea disappunto tra i lavoratori di questa categoria: «Sarebbe davvero un disastro chiudere di nuovo, siamo disperati» esclama a Il Mattino Anna Imperato titolare di Chd Salon Petrarca.

Settore in affanno: rischio abusivismo

Per il settore è stato un anno difficile, già segnato dal primo lockdown, che ha costretto per quasi tre mesi centinaia di piccoli esercenti a restare a casa. A ciò si sono aggiunte le preoccupazioni tra i clienti. Le persone hanno paura di andare dal barbiere e questa esitazione mi ha duramente danneggiato: la mia attività ha subito un calo del 60%» è quanto dichiara a Il Mattino Ciro Sepe, barbiere.

Da maggio 2020 barbieri e parrucchieri si sono adattati: tracciamento dei contatti, mascherine, sanificazioni, un cliente alla volta. Evidentemente non è bastato. Il Governo ritiene necessario chiudere queste attività per arginare gli effetti della terza ondata. Resta anche il rebus ristori. Non è chiaro, da lunedì, come e quando i commercianti costretti a chiudere percepiranno i sussidi erogati dal Governo centrale. Una situazione incerta, che potrebbe spingere molti barbieri a operare lo stesso in violazione delle regole, come già accaduto l’anno scorso, quando centinaia di operatori si recavano a casa dei clienti sfuggendo ai controlli delle forze dell’ordine.

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